OTRANTO – Come vi avevamo annunciato su questo giornale il Pd otrantino si divide, ma la maggior parte degli iscritti decidono di supportare il candidato fittiano Luca Bruni: c’è anche Dario Stefano con lui. La spaccatura nasce da questioni personali: Luciano Cariddi non ha scelto la sua vice per la successione allo scranno di sindaco, bensì suo fratello. Nelle piccole comunità conta molto il rapporto personale e la fiducia più che le bandiere: non è la prima volta che avversari sul piano nazionale si ritrovano alleati in piccoli paesi del Salento. Durante la prima Repubblica fece discutere tantissimo un’alleanza tra comunisti e seguaci del Msi a sostegno di un candidato in un piccolo comune. A Otranto il Pd ufficialmente è contrapposto all’Udc e corre con i fittiani. Il Movimento 5 Stelle, invece, per ora non è pervenuto: qualcuno sta provando a mettere su una lista senza grandi risultati.
Il segretario del circolo Pd, Luigi Gualtieri, ha aperto la riunione alla presenza di quasi tutti i tesserati e alcuni simpatizzanti, ha introdotto gli argomenti in discussione e descritto sinteticamente 10 anni di attività amministrativa a partire da maggio 2007, “sottolineando l’operato della minoranza che ha agito con il solo scopo di screditare l’azione amministrativa del sindaco, accusato anche nel corso dei consigli comunali, di essere un despota che agiva in maniera illegale; obbiettivo finale dell’opposizione è stato sempre, creare tensioni all’interno della nuova amministrazione comunale”. L’intervento è stato concluso ponendo in evidenza l’operato dei rappresentati del PD in amministrazione (Lavinia Puzzovio e Francesco Vetruccio) sempre pronti e determinati a difendere il sindaco dalle insinuazioni e dalla infamanti accuse fatte senza scrupolo dall’opposizione.
Il dibattito è proseguito con l’intervento di Lavinia Puzzovio che ha specificato quanto accaduto nell’ultimo anno in merito alle decisioni del sindaco mirate a favorire esclusivamente l’avvicinamento della minoranza. La divaricazione dal primo cittadino uscente è avvenuta sulla proposta di una lista unica tra maggioranza e opposizione con capolista il fratello dello stesso sindaco. “Proposta scaturita senza alcun confronto con il PD cittadino e con la stessa maggioranza – spiegano i responsabili Pd in un comunicato – Lavinia non ha accettato l’imposizione del sindaco uscente e ha scelto Luca Bruni candidato sindaco di una lista civica improntata ai valori della libertà e del rispetto delle persone, attribuendo ai cittadini il ruolo di protagonisti del proprio futuro e di quello della città.
L’assemblea ha condiviso a maggioranza di confluire nella nuova lista civica con capolista Luca Bruni, affermando il ruolo fondamentale del PD e dei suoi rappresentanti cittadini”.
Se l’idea è buona lo stabiliranno i circa 6 mila elettori. La partita è aperta in una città che è strategica per il turismo salentino è che in estate riesce ad ospitare circa centomila turisti.
Garcin