di Gaetano Gorgoni
LECCE – “Annuncio l’ingresso dell’amico Damiano D’Autilia, con la consapevolezza che costruiremo un partito radicato sul territorio. Ma non ci fermeremo solo al suo ingresso: ci saranno altri ingressi”. In effetti, l’ex presidente di Alba Service non è l’unico fittiano passato tra i centristi: c’è, ad esempio, anche Vito Leone. Potrebbero arrivarne altri. Salvatore Ruggeri comincia raccontando il lavoro che il partito ha fatto sul territorio fino alla vittoria in città. A Lecce ci sono due consiglieri (Nuzzaci, primo degli eletti, che verrà proposto dal partito alla carica di vicepresidente regionale Anci, e De Donno) e l’assessore Mignone. “Ci stiamo strutturando: ci apriamo ai giovani con una nuova responsabile, Martina Mazza” – ha annunciato Salvatore Ruggeri. Per quanto riguarda le alleanze i centristi si sentono autosufficienti: “Nessuna trattativa con Fitto, perché lui sta trattando con Casini e Alfano. Noi non trattiamo con chi vuole andare con Renzi. Fitto, come tutti gli altri, sta facendo qualcosa per esistere. Noi non abbiamo bisogno di questo: in Puglia siamo oltre al 5 per cento” – chiarisce il senatore. Insomma, i centristi vogliono stare nel centrodestra a livello nazionale, ma senza unirsi ai piccoli big pugliesi: l’ex leader dello Scudocrociato non sarà seguito dal resto del partito, assicura Ruggeri.
Nella conferenza stampa di oggi, all’interno della sede Udc, mancano gli assenti giustificati come Luigi Melica e Paola Bruno, che per pochi voti ha visto sfumare la sua elezione e poi anche la nomina ad assessore della giunta Salvemini. “Decide il senatore Ruggeri e noi accettiamo” – spiega la segretaria cittadina. Presenti anche i pezzi forti come il consigliere provinciale Romano e l’ex sindaco di Otranto Luciano Cariddi. I centristi ostentano sicurezza: si sentono forti e capaci di raggiungere la meta anche da soli nelle prossime elezioni. In molti per le politiche pensano di confluire in un partito che può dare chance di sopravvivenza.