di Gaetano Gorgoni
LECCE – Il deludente voto delle politiche ha scatenato la resa dei conti nell’Udc: Ruggeri ha commissariato la segreteria leccese e ha schierato i fedelissimi a difesa di un partito in cui le scalate sono impossibili. Ora che anche a livello nazionale Udc e Noi con l’Italia sono tornati ad essere soggetti politici diversi e distanti, i vertici regionali centristi hanno pensato di neutralizzare gli uomini che si stavano avvicinando ai fittiani, in primis Raone. Non è piaciuta una riunione autonoma, organizzata dal noto imprenditore del sud Salento, perché qualcuno l’ha interpretata come l’organizzazione di una corrente interna per agevolare il dominio fittiano. L’assessore al Welfare e segretario regionale ha sentito vicine le sirene della rottamazione e ha lanciato un avvertimento improvviso: il commissariamento di Lecce. L’avvocato De Leo prende il posto di Paola Bruno e lei va via sbattendo le porte in faccia alla dirigenza.
“Nella giornata di ieri ho comunicato ai vertici dell’Udc la mia decisione di uscire dal partito – spiega l’ex segretaria – Questo dimostra che non solo non m’interessano i ruoli, ma nemmeno le presunte ‘scalate’ a entità ormai inconsistenti dopo il voto del 4 marzo. La politica cammina sulle gambe delle persone, di noi tutti che abbiamo fatto campagna elettorale sulle strade della città per un’idea di cambiamento. Senza il rispetto per i ‘soldati’ che hanno corso, esiste solo uno sbarellamento da destra a sinistra e poi ancora a destra, che nulla ha a che fare con un programma o con una visione politica. E’ impossibile fare un viaggio e arrivare a destinazione se si cambia continuamente binario. Finché ogni scelta sarà condizionata da logiche legate alle poltrone e giustificata con qualunque tipo di pretesto, il voto andrà nella direzione opposta, come già si è visto. Ritengo conclusa la mia esperienza all’interno del partito, ma ho ancora fiducia nella buona politica e sarò sempre pronta a dare il mio contributo, anche esterno, per le buone cause, sperando che restino le stesse anche dopo il voto”.