di F.Oli.
LECCE – E’ previsto per il 5 aprile prossimo l’incidente probatorio della ragazzina di soli 12 anni vittima di presunti abusi sessuali per mano di un sacerdote. Il gip Cinzia Vergine ha infatti accolto la richiesta avanzata nelle scorse settimane dal sostituto procuratore Stefania Mininni. La giovane (residente in un comune della provincia), davanti a un giudice e con tutte le garanzie del caso, potrà raccontare le presunte molestie a sfondo sessuale consumate all’interno di una parrocchia della provincia di Lecce. Successivamente la dottoressa Francesca Panico stilerà una perizia per valutare l’attendibilità delle dichiarazioni della minore.
Nell’ordinanza di ammissione di incidente probatorio vengono messe nero su bianco le accuse di una torbida storia di presunte violenze, rapporti extraconiugali e legami burrascosi all’interno della stessa famiglia. La posizione più scomoda (anche per le sue funzioni) è quella del prete. Il parroco, fino a pochi mesi fa in servizio in una chiesa del circondario di Lecce, è accusato di violenza sessuale e atti sessuali con minorenni. Secondo le indagini condotte dai carabinieri del Norm di Lecce, da dicembre del 2016 fino a giugno dello scorso anno, il prete avrebbe costretto la ragazzina a consumare rapporti sessuali anche completi e a subire palpeggiamenti e toccatine in canonica. In un’occasione avrebbe persino obbligato la ragazzina ad assistere alla sua masturbazione.
Le presunte molestie sono emerse con una denuncia raccolta da un familiare. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati i telefonini del sacerdote e della minore su cui è stata effettuata una consulenza dagli esiti contraddittori. Sono state eseguite perquisizioni e ispezioni in parrocchia per trovare riscontri al racconto della persona offesa nel frattempo trasferita in una struttura protetta. Le sue dichiarazioni sono state già acquisite. La giovane ha raccontato i presunti abusi, palpeggiamenti e violenze alla presenza di una psicologa. Per ben due volte.
Il sacerdote non è l’unico indagato. L’inchiesta si è rapidamente allargata. E’ emersa una presunta relazione clandestina tra la madre della ragazzina e il parroco. E la donna è finita sotto inchiesta. E’ accusata di violenza sessuale, abusi sessuali con minorenni, false informazioni al pubblico ministero e favoreggiamento personale. I reati a sfondo sessuale si configurerebbero perchè la donna avrebbe costretto la figlia a compiere atti di autoerotismo. Le altre due accese, invece, farebbero riferimento alla presunta tresca con il sacerdote. L’indagata avrebbe raccontato al pm di non aver avuto più alcun contatto (telefonico e di altra natura) con il suo amante in abito talare da quando la figlia venne allontanata da casa con un provvedimento del Tribunale per i Minorenni. Stando a quanto accertato, invece, la donna avrebbe continuato a mantenere contatti con l’indagato anche quotidiani direttamente o con un parente dell’uomo e aiutato l’amante a eludere le indagini. In particolare consigliandogli di avere contatti di amicizia su Instagram e di non utilizzare più schede telefoniche a lui riconducibili ma di acquistarne altre da intestare ad altre persone in modo tale da poter continuare le comunicazioni.
C’è poi anche una terza indagata. E’ la nonna della ragazzina. La donna, stando alle contestazioni, è accusata di false informazioni al pubblico ministero. Avrebbe taciuto sulla relazione clandestina della figlia con il parroco e nonostante fosse stata sollecitata più volte a fornire informazioni sul loro rapporto avrebbe persino negato di sapere che la figlia aveva trascorso d’estate cinque giorni al mare con il sacerdote. I genitori della ragazzina sono da tempo separati. Il padre ha incassato di recente una condanna in primo e in secondo grado. In questo contesto familiare si sarebbe inserita la figura del parroco. E’ da accertare il ruolo. Ha fornito supporto alla famiglia aiutando la bambina o si è trasformato in un orco in canonica approfittando della complessa situazione familiare? E le accuse sono una vendetta per quella relazione con la donna? Nell’incidente probatorio potranno emergere nuovi particolari. Il sacerdote è assistito dagli avvocati Stefano De Francesco e Vittorio Vernaleone; la madre e la nonna della ragazzina dall’avvocato Francesco Cavallo. Il padre, come persona offesa, invece, è assistito dall’avvocato Benedetto Scippa. Curatrice speciale della minore è stata nominata l’avvocatessa Agnese Caprioli.