PUGLIA – Al Sud l’aspettativa di vita si riduce. Italia spaccata a metà. Si conferma in sanità il divario Nord-Sud, con ricadute anche gravi sulla salute degli italiani lungo lo Stivale, come dimostra anche l’ampia disparità in Italia sulla capacità di prevenire e curare alcuni tipi di tumore. Criticità che si registrano soprattutto in alcune regioni del Centro Sud. Lo sottolinea il Rapporto pubblicato dall’ Osservasalute nazionale sulla salute nelle regioni italiane, che ha sede all’Università Cattolica di Roma.
“Il decennio appena trascorso – si legge – ha confermato una situazione da tempo nota e tollerata: il profondo divario fra Nord e Meridione sia nelle dimensioni della performance analizzate, sia nella qualità della spesa pubblica e, nello specifico, di quella sanitaria“. In particolare, “è la sopravvivenza per tumori che mostra una certa variabilità geografica. Nelle aree del Centro-Nord è largamente omogenea per tutti i tipi esaminati, indicando una sostanziale equivalenza non solo dei trattamenti, ma anche delle strategie di diagnosi (introduzione dei programmi di screening). Al Sud e Isole, invece, risulta generalmente inferiore della media del Centro-Nord“.
Per le neoplasia con programmi di screening organizzato, “gli effetti dell’introduzione di misure efficaci di prevenzione secondaria sono visibili nelle aree del Paese dove si è iniziato prima e la copertura è ottimale. Ad esempio – rilevano gli esperti – nella provincia autonoma di Trento lo screening preventivo per il tumore del colon retto raggiunge una copertura del 72% della popolazione, mentre nella regione Puglia si arriva appena al 13%“.
Il Report spiega che in Italia, negli ultimi anni il trend nazionale e di genere della mortalità precoce è stato sempre decrescente, nel 2015 si è avuta una battuta di arresto: dopo più di un decennio la mortalità non è più diminuita. Non solo. “Le differenze a livello territoriale della mortalità precoce sono evidenti e non si sono colmate con il passare degli anni, anzi la distanza tra Nord e Mezzogiorno è aumentata”, sottolinea Osservasalute che nonostante si faccia più sport, nel periodo 2001-2016 sono aumentate le persone in sovrappeso, 33,9% contro 36,2%; e ancor di più gli obesi, 8,5% contro 10,4%. Il vizio del fumo e dell’alcool è aumentato.
E non è tutto. “L’efficacia delle cure e della prevenzione delle neoplasie – si sottolinea – è andata sicuramente migliorando. In particolare per la prevenzione, ottimi risultati sono conseguiti alla diminuzione dei fumatori tra gli uomini e all’aumento della copertura degli screening preventivi (per esempio il pap test periodico e la mammografia) tra le donne”. Quindi è evidente che prevenire tali malattie è l’unico modo per viver una vita sana e lunga. Inoltre avere uno stile di vita sano aiuta a diminuire l’incidenza di tumori. Non deve più esserci disparità tra Nord e Sud, ci devono essere gli stessi macchinari e luminari per poter curare tutte le malattie nella nostra terra.
Clarissa Rizzo