LECCE – Sindacati, OSS e polizia penitenziaria lanciano l’allarme: un malato psichiatrico grave, dopo una serie di giri, è tornato a Borgo San Nicola, dove ha aggredito poliziotti e Oss seminando il panico. Gli operatori chiamano in causa anche il direttore dell’Asl: un malato di quel genere non può stare in carcere, ma in un istituto specializzato o in ospedale. Il soggetto in questione non è capace di intendere e volere e ha già subito diversi trattamenti sanitari obbligatori. In campo anche Cgil e Uil che protestano animatamente. Tra l’altro la polizia penitenziaria ha già salvato in extremis dal suicidio lo stesso soggetto, come hanno comunicato di recente i responsabili del sindacato di polizia “Osapp”.
“Il trasferimento pare sia stato disposto da organi regionali e dipartimentali presso il reparto C2 sezione detenuti comuni a regime aperto – denuncia il segretario provinciale Osapp, Ruggiero Damato – Questo provvedimento dimostra ancora una volta incompetenza e superficialità, che mettono in grave rischio i reclusi e il personale di polizia penitenziaria”.
Il vice segretario regionale Puglia Ruggiero DAMATO si chiede il motivo di queste scelte da giorni. I poliziotti si chiedono perché un soggetto di questo tipo non sia stato inviato subito al reparto di osservazione psichiatrica. “Per questo grave episodio chiediamo un ispezione Ministeriale che valuti tali decisioni e individui quali siano le ragioni di questi pericolosi errori.
Chiediamo che intervenga il Prefetto della città di Lecce quale organo referente della sicurezza pubblica” – conclude il vicesegretario regionale Osapp.
L’11 luglio si terrà una nuova conferenza sindacale della polizia penitenziaria per denunciare una situazione insostenibile causata dalla mancanza di personale e di sicurezza.
Garcin