ROMA – “Non esistono analisi costi- benefici, non si ha contezza di fantomatici trattati internazionali e nessuno sa quantificare esattamente se esistono e a quanto ammonterebbero eventuali penali”. Gli attivisti No Tap hanno il fiato sul collo di tutti i ministri pentastellati per ricordare le promesse fatte in campagna elettorale e per capire cosa stiamo facendo in merito alla vicenda Tap. Se Di Maio alla Fiera del Levante, alla domanda posta dal Corrieresalentino, dice di essere No Tap, ma senza dare certezze sul futuro, gli attivisti passano ai fatti con richieste di accesso agli atti mirate a capire se l’analisi costi-benefici è solo un palliativo per prendere tempo.
“Se qualcuno avesse ancora dei dubbi, oggi abbiamo avuto l’ultima e decisiva conferma – scrivono i No Tap – Dopo le risposte dei giorni scorsi, di assoluta ignoranza dei fatti da parte dei ministeri di Interni, Esteri, Ambiente e Sud, e dopo che il ministero dello Sviluppo Economico ha evitato di rispondere (e per questo si è proceduto ad inviare un’ istanza di riesame al responsabile anticorruzione del ministero), oggi è arrivata la risposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“[…] si comunica che questa Direzione Generale non ha ALCUNA COMPETENZA in relazione a quanto richiesto […] e pertanto non si hanno informazioni ed elementi da fornire al riguardo”.
La risposta ha dell’ incredibile, soprattutto in rapporto alle dichiarazioni esternate dal ministro Toninelli in merito ad una analisi in fase avanzata.
Ma a che gioco stiamo giocando?
Può uno stato nazione, fra le prime economie del mondo, gestire un affare così grande in un modo così opaco e confuso?
Grazie alla richiesta di accesso agli atti, avanzata dal Movimento No Tap e da un gruppo di associazioni e cittadini, ora si hanno le prove che in Italia, il progetto di TAP – un’opera da 50 miliardi di euro – è stato gestito come un affare privato.
Come si può definire strategica un’opera se nessun Ministero possiede dati sul calcolo costi benefici?
Quanto sta avvenendo, sommato alle continue sanzioni che quotidianamente stanno vessando il popolo NoTap, va contro ogni basilare diritto! Si sta contravvenendo alle regole di un paese democratico senza preoccuparsi minimamente della popolazione!”. La rabbia è tanta. Forse ha ragione Sergio Blasi quando dice che TAP si farà e che qualche politico dalla promessa facile ha giocato sporco.