F.Oli.
SAN CATALDO (Lecce) – Rimane sotto sequestro il bar “Il Molo” sul lungomare di San Cataldo. Il Tribunale del Riesame (presidente-relatore Silvio Piccinno, giudici Anna Paola Capano, Antonio Gatto) hanno confermato i sigilli apposti alla struttura dai militari della Guardia costiera l’1 ottobre scorso per una serie di violazioni. I giudici hanno così rigettato il ricorso discusso venerdì, nell’udienza a porte chiuse, dall’avvocato Pietro Quinto che, per conto di uno degli indagati, con argomentazioni tecniche, aveva cercato di dimostrare la correttezza delle procedure adottate.
Il decreto di sequestro preventivo, a firma del giudice per le indagini preliminari Vincenzo Brancato, è stato notificato a sei indagati, dirigenti ed ex di Palazzo Carafa con le accuse, a vario titolo, di abuso di ufficio, falso, deturpamento di bellezze naturali ed abusi edilizi, a carico di Rossana Capoccia, 38 anni, di Lecce, legale rappresentante della società L.F., proprietaria del chiosco e committente dei lavori; Gianfranco Cozza, 42 anni, di Surbo, tecnico progettista della L.F.; Antonietta Greco, 65 anni, di Lecce, dirigente comunale del settore Urbanistico; Giancarlo Pantaleo, 63 anni, di Monteroni, responsabile dell’ufficio comunale Demanio; Daniele Buscicchio, 61 anni, responsabile comunale dell’ufficio Paesaggio; l’architetto Luigi Maniglio, 68 anni, di Lecce, nelle vesti di digente del settore Urbanistica; ed infine Caterina Delle Canne, 59 anni, di Lecce, amministratrice della Idea Line.
L’ipotesi, secondo l’accusa, è che sarebbero stati redatti dei documenti fasulli per assegnare la gestione del chiosco, di aver impiegato criteri invasivi per la costruzione dello stesso, di aver ignorato il parere negativo della Soprintendenza. Inoltre anomalie sarebbero state riscontrate anche nel rilascio della licenza di concessione demaniale e nella procedura di evidenza pubblica che avrebbe escluso ad altre imprese di partecipare.