di Manuela Marzo
ALLISTE (Lecce) – Paese in festa per il patrono San Quintino, con festeggiamenti religiosi e civili il 30 e 31 ottobre e 1° novembre 2018.
Giorni di festa dopo lunghi preparativi: un paese, da sempre, legato al messaggio e alla figura del suo patrono e protettore, San Quintino.
Nella nostra ‘terra russa’ salentina, precisamente ad Alliste, piccolo paese a pochi chilometri dal meraviglioso litorale ionico, si respira aria di festa, tra luci scintillanti e addobbi curati e il ‘profumo’ della forte devozione popolare per un santo tanto amato.
La vita di San Quintino: sulla vita del santo si hanno pochissime testimonianze storiche. Secondo l’agiografia era cittadino romano, probabilmente figlio di un senatore di nome Zenone, nota famiglia aristocratica e vicina alla corte imperiale. Vissuto intorno al 260 d.C., sotto l’impero di Diocleziano, fu educato, di nascosto, alla dottrina cristiana. Partì, contro il volere del padre, come missionario della Lega di Cristo nelle Gallie, luogo pagano e idolatra, per predicare il Vangelo. Nel 286 d.C. fu arrestato per ordine del prefetto romano Rictius Varus e incatenato e torturato per costringerlo a ripudiare la fede cristiana. Riuscì a fuggire, ma catturato nuovamente venne decapitato e i suoi resti gettati nelle paludi della Somme.
Si narra che diversi anni dopo, una patrizia di nome Eusebia, cieca sin dalla nascita, giunse nel luogo dove era stato gettato il corpo di Quintino, che fu degnamente seppellito. In quel posto venne eretta una cappella a protezione della sepoltura: Eusebia riacquistò la vista.
Il culto di San Quintino ad Alliste: non è possibile stabilire con precisione la data in cui ad Alliste si iniziò a venerare questo santo e nemmeno quando ne divenne protettore. Si sa, con certezza, che nel 1455, alcuni benefattori del luogo fecero costruire, fuori dalle mura del paese, l’ ospedale di San Quintino e una chiesa dedicata al nuovo protettore al posto di San Sabino. Si racconta, inotre, che la chiesa dedicata al santo fu costruita nel 1429: gran parte del Salento era afflitto dalla peste da oltre sette mesi. La popolazione allistina invocò l’aiuto del santo e, miracolosamente, il paese fu salvo dalla terribile epidemia. Bisognerà attendere il 1875 per leggere nei registri l’epiteto ‘parrocchiale’ in riferimento alla nuova chiesa, che subentrò all’antica chiesa madre di San Salvatore, l’attuale chiesa di San Giuseppe.
È di notevole importanza la statua argentea a mezzo busto di San Quintino, realizzata nel 1715 dall’argentiere Domenico De Blasio, con una teca di argento incastrata nel petto, contenente un dente e un’altra teca incastrata in una mano, contenente due pezzi di osso del palmo della mano del martire.
Forte è la devozione della comunità locale, ma anche numerosa accorre la gente dei paesi limitrofi, per chiedere l’intercessione del santo per le tanti gravi malattie, in particolare quelle del naso.
Nel paese, tra i suoi storici vicoli e nella piazza animata, tra i profumi autunnali, si respira un’atmosfera unica tra musica, danze e una scenografia di luminarie particolare. Si percepisce la forte devozione popolare. San Quintino è nel cuore e nella vita di tutti.
Significativa è la conclusione del messaggio del parroco, don Franco Francioso, un invito che è aperto a tutti noi e, non solo, ai fedeli di Alliste: «Ognuno è chiamato alla santità attraverso i piccoli gesti di ogni giorno: un sorriso, una parola di conforto. Coraggio, scopri anche tu la tua strada alla santità, come S. Quintino a suo tempo scoprì la sua».