di Gaetano Gorgoni
BRUXELLES – “Oggi a Bruxelles la famiglia dei Conservatori e Riformisti Europei si è arricchita di un’autorevole e significativa presenza politica con l’adesione del leader nazionale di Fratelli d’Italia, l’onorevole Giorgia Meloni. A lei in qualità di vicepresidente del gruppo Ecr il mio sincero benvenuto”. L’eurodeputato di ‘Noi con l’Italia’ Raffaele Fitto, dopo l’incontro della Meloni con i vertice del gruppo, annuncia la notizia della fusione. In questo modo i fittiani se ne escono senza problemi, perché sono i vertici di Fratelli d’Italia a fare il primo passo. “Un’adesione – ha sottolineato il vicepresidente del gruppo Ecr – che costituisce un primo, decisivo passo verso la costruzione in Italia di un grande soggetto politico Conservatore e Sovranista, che punti con le prossime elezioni a realizzare un progetto di profondo cambiamento delle istituzioni e delle politiche in Europa”.
Il Corrieresalentino ha anticipato questa notizia due mesi fa: si trattava solo di capire quali sarebbero state le mosse per raggirare la muraglia di no che era stata costruita in Puglia. Giorgia Meloni e Ignazio La Russa sembra che siano stati gli amici che hanno permesso a Raffaele Fitto di chiudere questa operazione. Fratelli d’Italia sembra che non abbia i numeri per sbarcare a Bruxelles: l’idea delle alleanze in chiave sovranista hanno conquistato la leader del partito, proprio quando manca meno di un anno alle elezioni del Parlamento europeo. Un Fitto più sovranista del solito le dà il benvenuto. A Lecce in molti cominciano a turarsi il naso. I ribelli si riuniscono in queste ore per capire il da farsi: in Puglia molti esponenti di FdI hanno cercato di frenare la fusione con Fitto. Oggi si fa il primo passo, quello che Gemmato, Congedo e altri hanno cercato fino all’ultimo di scongiurare.
”Ma da quando Fitto è sovranista? È stato sempre un democristiano vicino alle idee liberiste” – riflettono i ribelli. C’è molta tensione nel partito leccese: il 60 per cento degli aderenti è in fibrillazione. Chi è scappato da Fitto ora rischia di ritrovarsi a fare la campagna elettorale per l’ex ministro di Maglie. In molti vogliono lasciare il partito per transitare nella Lega. La ribellione rischia di deflagare in queste ore. Intanto, per tenere i leader buoni arrivano le nomine: “Rinnovo delle cariche nazionali e locali nel partito di Giorgia Meloni: dal leader di Fratelli d’Italia oggi la nomina di Erio Congedo a coordinatore regionale pugliese; all’uscente segretario del partito, Marcello Gemmato, la nomina nell’esecutivo nazionale con delega alle Politiche per il Mezzogiorno” – recita un comunicato ufficiale.
Per Raffaele Fitto è l’ultimo treno per rimanere a galla nella politica che conta. Dopo la bocciatura delle politiche non può fare passi falsi: l’ex ministro di Maglie ha un esercito molto ridotto rispetto ai tempi d’oro e in tanti continuano a fuggire. Un successo alle europee ridarebbe a Raffaele Fitto un piccolo spazio nel panorama nazionale dal quale cercare di rimettere in piedi una piccola parte dei vecchi domini elettorali. L’unico problema è che sommare i voti sulla carta non è mai un’operazione certa: alle urne, ultimamente, gli elettori hanno distribuito solo schiaffi ai vecchi leader che un tempo dominavano la Puglia.
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