GALLIPOLI (Lecce) – Avrebbe avviato un’attività di spaccio perché senza lavoro da tempo e senza possibilità di sfamare i figli. E la via dell’illegalità avrebbe rappresentato l’unico sbocco per uscire da una crisi economica che lo attanagliava da tempo. E’ quanto dichiarato da Mario Torsello, il 35enne di Gallipoli, nel corso del processo per direttissima che si è celebrato davanti al giudice monocratico Annalisa De Benedictis dopo il suo arresto nella giornata di lunedì. Il suo avvocato, il legale Paola Scialpi, ha avanzato richiesta di abbreviato condizionato da una perizia tossicologica per stabilire il quantitativo di principio attivo contenuto nella droga sequestrata dai carabinieri del Norm di Gallipoli: un chilo e 300 grammi di marijuana, 16,7 grammi di hashish e 4,2 grammi di cocaina frazionata in cinque involucri.
Il 9 gennaio prossimo il giudice nominerà un consulente che si dovrà pronunciare anche sul secondo sequestro eseguito sempre dai carabinieri ai danni di un secondo soggetto: Francesco Nazaro, di 30 anni, anch’egli finito ai domiciliari per i 3,6 grammi di cocaina trovati nella sua abitazione. Droga, a dire del giovane assistito dall’avvocato Angelo Ninni (sostituito dal collega Luca Laterza), acquistata a Lecce insieme ad altri amici in vista dei festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno.
Di diverso tenore, invece, gli esiti delle indagini condotte dai carabinieri. perchè in casa del giovane sarebbe stat a ritrovata sostanza da taglio (a dire della difesa borotalco), oltre a 125 euo ritenuti provento dell’illecita attività e materiale vario per il confezionamento delle dosi. Ogni valutazione, però, passerà inevitabilmente dagli esiti della perizia tossicologica.
F.Oli.