Di Francesco Oliva
CAMPI SALENTINA – Abusi, violenze, maltrattamenti sulla moglie. Un vero e proprio abominio tra le pareti domestiche. Concluso solo nella serata di ieri quando il presunto responsabile è stato arrestato dopo quattro anni vissuti dalla vittima in un inferno. L’ennesima abominevole storia di sevizie e maltrattamenti su una donna arriva da Campi Salentina. Ora lui è ai domiciliari in casa dei genitori a Salice Salentino dove i carabinieri del posto gli hanno notificato un’ordinanza. E nel frattempo è in corso la procedura per la separazione. Per la donna, però, il matrimonio con quell’uomo sarà una lunga esperienza che le avrà segnato per sempre l’esistenza. Perché le sevizie sono state tante, ripetute sfociate anche in episodi di violenza sessuale consumate, molto spesso, quando l’uomo era in preda a raptus di gelosia o sotto effetto di sostanze alcoliche o di stupefacenti.
E’ stata la donna a mettere in moto le indagini. Ma non è stato facile rivolgersi alle forze dell’ordine. Anche perché l’iniziale denuncia è stata anche ritirata. Forse confidando in un passo indietro dell’uomo che non c’è mai stato. Anzi. Il procedimento penale era stato avviato nel settembre del 2016 con una denuncia per percosse, lesioni, minacce e conseguenti maltrattamenti; procedimento, poi, archiviato dal gip per carenza di elementi relativamente all’accusa di maltrattamenti e per remissione di querela per gli altri reati.
In realtà i rapporti tra la coppia sarebbero rimasti sempre molto tesi e il 7 dicembre del 2018 la donna ha presentato una nuova denuncia querela presso la stazione dei carabinieri di Salice Salentino dopo aver ricevuto minacce di morte: “Ti butto in un pozzo, non avrai vita facile”, gli avrebbe detto il marito in un momento di gelosia accecante.
I carabinieri hanno così raccolto e valorizzato il racconto della donna in uno scenario segnato da violenza e soggezione. I maltrattamenti andavano avanti dal 2014. La donna sarebbe stata aggredita, offesa, picchiata con calci e pugni riportando, in alcune circostanze, lividi ed ecchimosi. C’è poi l’episodio più aberrante: l’uomo, in un’occasione, le avrebbe spento la sigaretta sul volto alla presenza del figlio piccolo. La donna come una cosa personale. “La moglie relegata in una condizione di totale assoggettamento”, scrive il gip Carlo Cazzella nella sua ordinanza. E che doveva sottostare ai suoi ordini e ai suoi appetiti. Anche a quelli sessuali, spesso, contro la sua volontà. Le minacce sarebbero state rivolte anche ai parenti della donna. In particolare nei confronti della suocera intervenuta, in un’occasione, in soccorso della figlia. Minacciate di morte anche lei.
L’indagine è stata così riaperta. Sono stati acquisiti ulteriori elementi sul menage familiare e sulle motivazioni che convinsero la donna, nel 2017, a rimettere la querela. I fascicoli sono stati riuniti e il gip ha spiccato un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per l’uomo ravvisando i gravi indizi di colpevolezza per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale “in ragione del clima di costante prevaricazione, vessazione e umiliazione imposto”. C’è poi, a detta del gip, il concreto pericolo che l’indagato possa proseguire nelle sue azioni violente nonostante la donna si sia trasferita in casa della madre portando con sè i figli e, a detta della stessa persona offesa sentita a sommarie informazioni, l’uomo si stia comportando bene mentre è incorso la separazione coniugale.
Il 44enne potrà replicare a tutte le accuse che gli vengono mosse nel corso dell’interrogatorio di garanzia alla presenza dei propri avvocati, i legali Oronzo Piccinno e Paolo Tondi.