di Oronzo Perlangeli
LECCE – Il clima della compagna elettorale comincia a surriscaldarsi, nell’attesa di conoscere il nome del candidato sindaco che uscirà dalle primarie del centrodestra rappresentato da Messuti, Congedo e Spagnolo, abbiamo incontrato la Senatrice Adriana Poli Bortone che del centrodestra a Lecce ha fatto la storia.
Senatrice, la sua candidatura a sindaco per le prossime amministrative leccesi prima annunciata con grande enfasi da Forza Italia quale unica opzione per una vittoria del centrodestra è stata poi accantonata in seguito alla convergenza sull’opzione primarie verso cui il partito si era dichiarato decisamente contrario. Pensa che possa aver dato fastidio ai soliti noti di perroniana memoria?
È probabile che ci sia stato un blocco del genere. Vengo accusata di voler rompere l’unità del centrodestra, ciò non è vero e per me parlano i fatti. Nel 2009 Perrone mi cacciò dalla giunta, nonostante ciò, io per la sua seconda consiliatura creai IO SUD una lista d’appoggio alla sua candidatura. Due anni fa fu proposta la candidatura di Mauro Giliberti, ed io avrei potuto tranquillamente disimpegnarmi, in quanto il personaggio in questione da giornalista, attraverso una televisione locale, aveva gettato molte ombre sul mio operato, per ben sette anni la procura ha indagato sui fatti di Via Brenta per riconoscere alla fine che nel mio operato non vi è stato alcun tipo di reato. Nonostante questo io non ho ostacolato Giliberti facendo campagna elettorale per lui. Mi sembra molto strana la successione dei fatti, Forza Italia tira fuori il mio nome, sostenendo per venti giorni che le primarie sono una fuffa e che bisogna ragionare sul candidato unico lasciando stare l’esercizio delle primarie poi, dopo una riunione a livello regionale, il voltafaccia ne scaturisce che qualcuno abbia posto il veto sul mio nome, qualcuno che è venuto in altre competizioni a chiedere il mio aiuto ottenendolo e che ora non ha avuto il coraggio di dichiarare palesemente la sua contrarietà alla mia candidatura.
In caso di eventuale ballottaggio, appoggerebbe uno qualunque dei candidati presentatisi alle primarie del centrodestra?
I candidati che si sono presentati alle primarie ad eccezione di Spagnolo che, forse essendo più giovane, è più aperto di idee, mi sembra che si siano chiusi nel loro recinto e d’altra parte lo hanno anche detto: Congedo è stato lapidario su questo dicendo “abbiamo chiuso il recinto del centrodestra”, e Messuti gli è andato dietro. Questa autoreferenzialità mi sembra eccessiva ed arrogante, l’area del centrodestra il quattro marzo scorso ha detto no ai due candidati Congedo e Perrone non riconoscendosi più in loro. Mi auguro che alla prossima competizione amministrativa si riconoscano nella mia persona ed in quella delle persone presenti nelle tante civiche che mi appoggiano.
Nell’ipotesi che arrivi lei ad un probabile ballottaggio pensa che il centrodestra leccese la appoggerà?
Io, a differenza loro, non chiudo recinti, io li apro a tutti quanti coloro che però rispetteranno delle minime regole di civiltà e di convivenza. Nell’ambito di Forza Italia avevo già detto i requisiti di quelle persone che dovrebbero dare un senso al rinnovamento nel centrodestra della nostra città. Qualcuno potrebbe eccepire al fatto che mi propongo io politico anziano come promotore di un qualsivoglia ricambio; nella coalizione io sarei l’unico soggetto anziano che farebbe da traghettatore per le giovani personalità presenti nelle liste che mi appoggiano. Nella mia lista, come nelle altre, faremo in modo che siano presenti persone che abbiano già un lavoro, evitando che il loro lavoro diventi la consiliatura, esperti in ogni settore che abbiano a muoversi con competenza nel trattare le tematiche a cui possono trovarsi davanti nel loro percorso all’interno e fuori dall’assise cittadina.
Qual è la sua visione programmatica per Lecce, a dodici anni di distanza dalla conclusione della sua esperienza di governo, qualora venisse eletta allo scranno più alto di Palazzo Carafa?
Premetto che esporrò il mio programma in pillole in delle mini conferenze in cui tratterò volta per volta i temi importanti. La città in questi anni è stata trascurata già dal punto di vista della manutenzione. In dodici anni non si è riusciti a portare a termine il Piano Regolatore, che non è uno strumento per l’individuazione di terreni che appartengono a qualcuno, oppure la destinazione di questa o quella masseria ma uno strumento per monitorare lo sviluppo socio economico della città. Secondo me lo sviluppo futuro deve essere verso il mare, con grande cura di quel residuo di fascia costiera avendone ceduto buona parte ad altri comuni i quali come lecce in precedenze per le marine a nord non hanno brillato tantissimo nei processi di attenzione facendo molto poco. Anche lecce ha fatto molto poco per la porzione di territorio rimasta, uno fra tutti, avevo lasciato il progetto per il porto turistico ed è saltato, gli esercizi, la darsena, nessuna valorizzazione per borghi ed enogastronomia. Quindi ripartiamo da Lecce Porta d’Europa progetto a cui sto già lavorando indipendentemente da quello che sarà il risultato elettorale.
Idee chiare e spirito pronto alla pugna, non resta che seguire la campagna di Adriana Poli Bortone con la sicurezza che se ne vedranno delle belle.