ODERZO/CASTRIGNANO DEL CAPO (Lecce) – Cinque indagati per la morte di Francesca Schirinzi, la 34enne originaria di Castrignano del Capo, deceduta all’alba di mercoledì nell’ospedale di Oderzo, in provincia di Venezia, poche ore dopo aver dato alla luce il suo secondo figlio. L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto per consentire a tutte le parti coinvolte di poter nominare un proprio consulente in vista dell’autopsia che si svolgerà domani pomeriggio. Il pubblico ministero della Procura di Treviso, Daniela Brunetti, ha nominato un pool di consulenti: il medico legale, un anestesista rianimatore e un ginecologo. Anche la famiglia della donna salentina, assistiti dall’avvocato Mino Miccoli, potranno nominare un proprio specialista. eseguito l’esame autoptico, la salma dovrebbe fare rientro in Salento già mercoledì.
Sono stati proprio i familiari della giovane mamma a presentare una denuncia e consentire agli inquirenti di fare luce su quanto accaduto in ospedale. La donna, che con il marito e la figlioletta, si era trasferita da tempo in provincia di Venezia, non soffriva di alcun problema di salute. La gravidanza era scivolata senza alcun problema. Lunedì mattina (al suo penultimo giorno di settimana ostetrica) è entrata in ospedale poiché aveva manifestato dei picchi di pressione alta, che l’avevano spinta a sottoporsi ad una visita più approfondita, e per la quale i medici dell’ospedale di Oderzo le avevano somministrato una pastiglia, consigliandole inoltre di non fare più ritorno a casa, poiché a breve avrebbe dovuto partorire.
Il bimbo è nato all’1.41 con parto naturale, davanti anche agli occhi del papà, un militare dell’Esercito. La gioia è stata spazzata dalla paura, quando ha visto che i medici praticavano le manovre rianimatorie alla moglie, colpita da arresto cardiaco. Paura svanita pochi istanti dopo, quando la giovane si è fortunatamente risvegliata.
Dopo essere stata sottoposta ad una Tac per verificare eventuali danni cerebrali provocati dall’arresto cardiaco (l’esame aveva dato esito negativo), la 34enne salentina è stata riportata in sala operatoria per verificare la presenza di liquido nella pancia ed arginare l’emorragia causata dal sanguinamento vaginale. Dopodiché è stata trasferita nel reparto di Rianimazione, dove è stata ricoverata con prognosi riservata, fino al decesso avvenuto alle 5.45 di mercoledì, in seguito ad altri due arresti cardiaci.