F.Oli.

PORTO CESAREO (Lecce) – La Procura generale chiede la confisca del resort “Punta Grossa” in località “Serricelle” a Porto Cesareo nel processo d’appello nato dall’inchiesta sulla presunta maxi lottizzazione abusiva del villaggio turistico. L’attuale procuratore aggiunto di Brindisi, Antonio Negro, (già titolare del procedimento), ha invocato la confisca della struttura dopo che il giudizio di primo grado si è chiuso in una bolla di sapone tra assoluzioni e non doversi procedere per intervenuta prescrizione. Confisca dunque. Alla luce di una recente sentenza della grande camera presso la Cepu emessa quest’estate e di altri verdetti emessi sul territorio nazionale che si sono allineate a a tale indirizzo giurisprudenziale.
Nel caso specifico il dibattito verte sui poteri ablatori conferiti ad un giudice che può spogliare un imputato dei suoi beni nel caso in cui la sentenza non sia di condanna ma di prescrizione in materia di lottizzazione e di reati edilizi. E secondo la giurisprudenza più recente la sanzione accessoria della confisca può essere applicata anche in caso di prescrizione. Questo alla luce di una valutazione tecnica: il processo di primo grado si è chiuso in un nulla di fatto per i tempi decorsi e non perché il reato non sia stato effettivamente commesso. Tale tesi sostenuta dalla Procura generale sarà ovviamente confutata dal collegio difensivo a partire da maggio quando inizieranno le arringhe.
Il resort era stato dissequestrato con la sentenza di primo grado emessa il 9 marzo di due anni fa con cui i giudici in composizione collegiale avevano disposto il non doversi procedere (per prescrizione), tra gli altri, per Fernando Iaconisi, amministratore unico della Fgci Srl (società che gestisce la struttura dal valore di 50 milioni di euro); i progettisti Claudio Conversano e Antonio Nestola; per l’ex primo cittadino di Porto Cesareo Luigi Fanizza (in carica dal 2001 al 2006) e per i due responsabili dell’Ufficio tecnico del Comune, Cosimo Coppola, di Torre San Susanna e Giovanni Ratta, di Leverano. Il non doversi procedere per intervenuta prescrizione era stato disposto anche per la maggior parte degli acquirenti degli appartamenti. Per gli altri assoluzione perché il fatto non sussiste.
A difendere gli imputati, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe De Luca, Luigi Covella, Ladislao Massari, Antonio Degli Atti, Antonio Quinto, Giulio De Simone e Giampiero Iaia. Parte civile, Legambiente con l’avvocato Giuseppe Cipressa.