HomeArchivio NotizieDue sinistre in campo a Lecce: i puristi di Fiorella e i...

Due sinistre in campo a Lecce: i puristi di Fiorella e i “situazionisti” di Salvemini

di Gaetano Gorgoni

LECCE – La sinistra si divide ufficialmente con due candidati: lo so, non è una notizia, succede dai primi del ‘900. Alle amministrative di Lecce c’è un nuovo candidato sindaco: si chiama Mario Fiorella. La sinistra “purista”, che disconosce i situazionisti di Salvemini (questi ultimi, i governativi seguaci delle “convergenze parallele”, li definiamo così richiamando, con un po’ di ironia, un vecchio movimento filosofico-sociologico ed artistico) mette in campo un ex magistrato di 79 anni, che è stato anche presidente della Sezione Lavoro della Corte d’Appello e vicario di quest’ultima. Fiorella non fa in tempo a scendere in campo, che è già scontro a sinistra. Mario Fiorella ha sciolto la riserva e sarà, quindi, il candidato sindaco di Lecce della lista unitaria della sinistra cittadina che comprende, tra gli altri soggetti politici e associazioni di area, anche Lecce Bene Comune.
Sabato 6 aprile, con luogo e orario ancora da definire, la candidatura verrà presentata ufficialmente in conferenza stampa.

Link Sponsorizzato

È la stessa sinistra che candidò Ruberti: a volte massimalista, anelante all’utopia, che ripugna ogni alleanza con qualsiasi personaggio che possa essere vicino alle ideologie della destra, del globalismo finanziario, del liberismo e del capitalismo. Però LBC è anche la sinistra che raccoglie alcune delle personalità dell’Arci, radicate nelle periferie con iniziative e volontariato. I puristi spiegano che la vera sinistra sono loro, non quella di Salvemini, che ha governato con gli uomini di Marti e con un ex assessore creato e difeso da Paolo Perrone fino a un momento prima di andarsene perché non designato come candidato sindaco. Inoltre, LBC non ama i “democristiani” di Puglia Popolare, che dentro la lista hanno personalità di spicco del centrodestra che governò Lecce per 20 anni come Mazzei, Valente e Dino Pagliaro. Poi, c’è la vecchia storia giudiziaria con Carlo Salvemini che non versò i soldi promessi nello statuto all’associazione LBC (lui si giustifico dicendo che le condizioni erano cambiate, che doveva difendersi dalle accuse di diffamazione di un ex assessore della Poli e infine fondò una nuova associazione: Lecce Città Pubblica).

LA REPLICA DEI SITUAZIONISTI

Link Sponsorizzato

I ”situazionisti” di Carlo Salvemini, però, sono pragmatici: sanno che senza alleanze “alla Emiliano” non possono aspirare alla vittoria. Ecco perché hanno imbarcato gli uomini di Mazzei: non si vince senza un minimo di compromesso, bisogna adeguarsi alla situazione. Il compromesso in cambio di una sinistra di governo, con il posto di vicesindaco e Assessorati di peso ipotecati da Alessandro Delli Noci.

“Affermare che nelle liste che sostengono Carlo Salvemini non ci sia la sinistra è un’offesa nei confronti di tutti coloro che dal 2017 ad oggi hanno tentato di ricostruire una comunità avviando un percorso che ha trovato nuova energia e capacità di aggregazione in associazioni civiche che rappresentano percentuali significative dell’elettorato cittadino – affermano i responsabili di  Lecce Città Pubblica –

Le sigle partitiche, che, tutte insieme, nel 2017 raggiunsero l’1,5 percento, non sono titolari esclusivi della rappresentanza della sinistra cittadina.

La sinistra è nelle storie, nelle biografie, nell’impegno e nei convincimenti dei tanti tra noi che si spendono quotidianamente per la comunità, e non solo in occasione delle elezioni amministrative, facendo politica per Lecce e non contro qualcuno. Siamo una sinistra che esprime una nuova classe dirigente e ambisce a migliorare Lecce, non una sinistra di testimonianza che ambisce a eleggere un consigliere comunale”.

 

Link Sponsorizzato

Ultime Notizie