PESCARA/ LECCE – Aggredito insieme ad un altro leccese per campanilismo sportivo, è stato raggiunto tra petto e ascella da un fendente ed ora è ricoverato in ospedale.
Il malcapitato protagonista dell’aggressione, che solo per un caso non è sfociata in tragedia, è un tifoso leccese che ieri notte si trovava a Pescara insieme ad un conterraneo e ad un ragazzo del posto, amico dei due salentini.
Tutto è accaduto in via Conte di Ruvo, quando uno dei leccesi avrebbe iniziato ad intonare cori da stadio pro Lecce, attirando l’attenzione di un gruppetto di cinque-sei persone, supporters del Pescara.
È stato a questo punto che uno dei pescaresi ha estratto un coltello da cucina ed ha ferito il giovane tifoso giallorosso, mentre l’amico è riuscito a rifugiarsi in un bar, sottraendosi così all’aggressione.
Trasportato presso l’ospedale civile di Pescara, il giovane leccese è stato giudicato guaribile in 25 giorni. Le indagini sono affidate agli investigatori della Digos della Questura di Pescara.
Una “vendetta” per l’agguato sulla statale prima del match? Lo chiariranno le indagini della polizia, che stanno verificando anche se ci siano possibili collegamenti tra l’aggressione della scorsa notte e quanto avvenuto lo scorso 31 marzo lungo la statale 613 Brindisi – Lecce, quando i pullman dei tifosi pescaresi diretti a Lecce furono assaltati da circa 70 ultras giallorossi, con mazze, bombe carta e fumogeni. In quell’occasione, quattro persone furono costrette a ricorrere alle cure del pronto soccorso.