LECCE – Raffaele Pappadà è tra i confermatissimi della squadra di DAZN che anche in questa stagione racconterà ai telespettatori il calcio nostrano. Il giornalista salentino era presente lunedì al Meazza per assistere alla sfida tra Inter e Lecce e ha potuto analizzare il ritorno in Serie A dei giallorossi, intravedendo segnali positivi per raggiungere l’obiettivo della salvezza.
Lunedì hai ritrovato il Lecce in serie A, un ritorno in grande stile nella scala del calcio. A prescindere dal risultato, secondo te l’ambiente giallorosso è pronto a confrontarsi nel massimo campionato?
“L’ambiente sicuramente, quello che è successo quest’estate è storico e va sottolineato ancor di più visto il momento attuale. Un po’ per l’aspetto economico, un po’ per una somma di tanti fattori i tifosi si sono allontanati dagli stadi. E se i numeri di squadre come l’Inter in termini di abbonati vengono descritti come straordinari quelli del Lecce, senza nomi come Lukaku, sono da sballo. Il record la dice lunga non solo sulla passione, anche sull’identificazione che si è creata tra la voglia della gente e lo spirito di Liverani. Il mister ha fatto un doppio miracolo: oltre a quello sportivo, ha riacceso una fiamma che si era notevolmente affievolita negli ultimi anni.”
Un 4-0 che ricorda quello subito contro il Genoa di Piatek dello scorso anno. In quell’occasione si trattava di Coppa Italia, in questa di campionato. Sarebbe così sbagliato dire che il campionato del Lecce inizierà domenica in casa col Verona?
“No, non sbagliamo sotto il profilo del punteggio, era preventivabile un ko a San Siro, contro una squadra costruita per i primi posti, con tantissimo entusiasmo alle spalle. Però, d’altra parte, il campionato del Lecce è già iniziato: lunedì la squadra ha dimostrato che vuole mostrare il suo DNA anche in Serie A, anche a Milano, anche contro le più forti. Questo deve dare speranza ai tifosi, perché se dovessimo paragonare il Lecce alle altre squadre di A sul piano tecnico il confronto potrebbe essere doloroso, ma con le idee, il gioco e il carattere nel calcio si possono ribaltare tante cose, partite come pronostici.”
Come hai visto i giallorossi? Pensi che la rosa sia competitiva così?
“La squadra, a livello di prestazione e atteggiamento, mi è piaciuta. Deve sicuramente prendere le misure al nuovo campionato, comprendere che adesso, più dell’anno scorso, serve avere non uno, ma due coltelli tra i denti. La società, con i mezzi a disposizione, ha lavorato bene e sono convinto che completerà l’opera con altri arrivi. Il rammarico più grande di Inter-Lecce è l’espulsione di Farias: in A i dettagli fanno la differenza, lui è un giocatore forte e contro il Verona sarebbe stato molto importante.”
Ovviamente la salvezza è l’obiettivo e il sogno di un intero territorio. Con quali squadre credi che il Lecce dovrà giocarsela?
“In questo momento con le altre 2 neopromosse, aldilà dei risultati della prima giornata e dell’acquisto di Balotelli. Ogni anno, poi, il campionato propone almeno un paio di sorprese in negativo, squadre che per un motivo o per un altro non riescono a rispettare le attese. La SPAL, per esempio, ha una squadra e un modo di giocare consolidati, ma confermarsi sempre allo stesso livello è difficile. Sta poi al Lecce e a chi “parte” dietro far sì che le gerarchie cambino.”
Piez