PUGLIA – Torna l’allarme meduse, complice il caldo, nel mare che bagna il basso Adriatico. Dopo gli avvistamenti di luglio, i bagnanti segnalano una forte presenza di meduse nelle acque italiane in particolare a ridosso della costa ma anche a San Cataldo di Lecce, dove al Lido Verde ieri hanno rovinato la giornata di vacanza a più di qualcuno. A confermarlo tre interventi di soccorso operato nella mattinata e pomeriggio di ieri dagli assistenti bagnanti in servizio presso la torretta, nella spiaggia di Lido Verde a San Cataldo di Lecce, su un giovane turista e due bambini. Lo segnala in una nota Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”.
Le meduse rilasciano sostanze urticanti che provocano una reazione infiammatoria acuta caratterizzata da eritema, gonfiore, vescicole e bolle, accompagnata da bruciore e sensazione di dolore. Il tutto più o meno persistente a seconda della vicinanza del ‘contatto’.
Ecco le tre nuove specie che popolano i nostri mari: la Phyllorhiza punctata che viene dal Canale di Suez, la Drymonema dalmatinum, con un diametro anche di un metro, la Mnemiopsis leidyila, che vive sul fondo del mare con i tentacoli verso l’alto.
Poche, ma utili “regole d’oro” in caso di contatto con le meduse:
– Non strofinare bocca e occhi
– Non lavare con acqua dolce la parte colpita: usare acqua di mare e disinfettare con bicarbonato; non usare acqua fredda o ghiaccio
– Non grattare la zona ustionata (si accelera la sostanza tossica)
– Evitare impacchi con aceto o ammoniaca: è un “rimedio della nonna” del tutto inutile; anche l’uso di alcool è sconsigliato
– Non rimuovere i frammenti dei tentacoli della medusa con pinzette, ma con le mani
– Il rimedio migliore è un gel astringente al cloruro d’alluminio, utile anche per le punture di zanzara. Evitare pomate cortisoniche o antistaminiche.