di F.Oli.
TAURISANO (Lecce) – Un giovane sottoposto alla prova dello stub nell’inchiesta sulla morte di S.V., il 27enne di origini albanesi, trovato cadavere nella sua auto sulla provinciale Casarano-Ugento con un colpo di pistola in testa. È accaduto nell’immediatezza della tragedia. Dalle informazioni acquisite dal CorriereSalentino, G.R., 43enne di Matino, con un piccolo precedente per ricettazione, è stato accompagnato martedì pomeriggio negli uffici del Commissariato di Taurisano per essere sottoposto ad un accertamento che dovrà accertare l’eventuale presenza di componenti chimiche (bario, piombo e antimonio) in minuscoli residui polverizzati sulla mani e sugli indumenti dell’uomo.
Sulle tracce di G.R., gli agenti, diretti dal vicequestore Salvatore Federico, sono arrivati grazie allo stesso 43enne. È stato proprio G.R. ad allertare gli agenti dopo aver scoperto il cadavere del giovane albanese all’interno della sua Polo Wolkswagen così come riferito ai poliziotti. È sceso dalla propria macchina, ha notato il cadavere e ha composto il numero del 113 così come dichiarato agli agenti. “Accorrete, qui c’è un cadavere”. E, nell’immediatezza della tragedia, il suo nome ha incrociato le indagini.
Su disposizione del pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Donatella Palumbo, G.R. è stato così accompagnato in Commissariato. Non è indagato, come precisa il suo avvocato Biagio Palamà interpellato nell’immediatezza del fatto dai poliziotti. Ma alla luce della gravità dell’episodio (un ragazzo di 27 anni trovato morto con un colpo di pistola) investigatori e inquirenti non hanno voluto scartato alcuna ipotesi. Neppure che G.R. potesse aver avuto un ruolo nella morte del giovane albanese. E per questo hanno disposto l’accertamento dello stub assicurando comunque a G.R. tutte le garanzie del caso. L’esito dell’accertamento non è stato ancora depositato nonostante l’ipotesi del suicidio rimanga la pista investigativa privilegiata. Per fugare ogni dubbio, ricostruire i contatti e le ultime ore di vita della vittima, è stato conferito incarico al consulente informativo Silverio Greco di eseguire una consulenza sul telefonino dell’uomo.
S.V. viveva a Bari. Incensurato, svolgeva lavori in ditte di pulizie. Aveva raggiunto il Salento e il perché di quel viaggio rimane al momento un fronte investigativo ancora tutto da esplorare. La pistola ritrovata e sequestrata dagli agenti aveva la matricola abrasa. E gli accertamenti si sono soffermati anche sulla provenienza dell’arma. Qualche dettaglio, poi, in particolare sulle modalità e le cause del decesso, potrebbe arrivare dall’autopsia che il medico legale Alberto Tortorella effettuerà nelle prossime ore.