Gabriel 7,5: partita di spessore del numero 21 giallorosso. Nel primo tempo compie una parata pazzesca a tu per tu con Dybala, ma è la gestione dell’area di rigore che ne esalta la prestazione: uscite perfette, anche nella confusione, che trasmettono fiducia all’intera squadra. In una di queste ne fa le spese Higuain che è costretto a controlli strumentali per lo scontro a fine gara contro il portiere brasiliano.
Meccariello 6,5: settanta minuti solidi nel ruolo riscoperto a Milano la settimana scorsa. Mantiene la posizione con ordine senza disdegnare ogni tanto qualche sortita offensiva. Il doppio lavoro su Alex-Sandro e Bentacur lo porta a dover chiedere il cambio per crampi nel secondo tempo.
Rispoli: s.v.
Rossettini/Lucioni 7: anche in questa occasione il voto non può che essere congiunto. La coppia di centrali difensivi del Lecce sta iniziando a trovare l’alchimia fondamentale per alzare un muro invalicabile, o quasi, davanti a Gabriel. Hanno rinviato ogni pallone che transitava nell’area di rigore giallorossa rimanendo concentrati per tutto il corso della gara.
Calderoni 7: continua il suo periodo d’oro con un’altra prestazione dall’altissimo contenuto tecnico-tattico. Per 99 minuti la Juventus cerca di penetrare dalla sua parte, ma riesce solo ad ottenere sterili calci d’angolo o furbi tentativi di prendersi un calcio di rigore.
Petriccione 6,5: uomo ovunque al pari di Majer. Le panchine di inizio stagione devono avergli fatto bene visto la costante crescita nel massimo campionato. Dimostra di non essere stato una meteora che ha attraversato il Salento nello scorso campionato di B. Non butta via un pallone e si nasconde mai durante la partita rappresentando un punto di riferimento importantissimo per la squadra.
Tachtsidis 6,5: in netta crescita dal secondo tempo del Milan. Presente a centrocampo dove torna finalmente a gestire sapientemente la palla e fare partire l’azione dei giallorossi. Riesce a dare un contributo importante anche in fase di non possesso dove la sua presenza si fa sentire eccome.
Majer 6,5: sette polmoni per il centrocampista sloveno che non conosce il significato della parola stanchezza. Sempre propositivo nello sviluppo dell’azione giallorossa fornisce una mano fondamentale in fase di contenimento negli inserimenti delle mezzale bianconere. Fondamentale nella gestione tattica della partita, viene richiamato in panchina il secondo tempo per il fresco Tabanelli.
Tabanelli 6: entra per mantenere alti i giri del centrocampo giallorosso e lo fa bene. La partita del Lecce, dal momento del suo ingresso in campo, è indirizzata verso il contenimento e quindi ha poche occasioni per mettersi in mostra in fase offensiva. Poco male, visto che il Lecce strappa un punto contro la corazzata Juve che continua a muovere la classifica e alza il morale della squadra.
Mancosu 7: “capitano o mio capitano”. Dopo aver concesso a Babacar il rigore dell’1-1 contro il Milan, torna sul dischetto prendendosi la responsabilità del pareggio contro la corazzata Juventus. Poco prima Szczęsny gli nega un gol dei suoi togliendo la palla da sotto l’incrocio. Rimane stoicamente in campo nonostante i crampi, perché Coppola aveva esaurito i cambi.
Farias 5: la brutta copia del secondo tempo visto a Milano. La Juve dietro concede anche qualcosa, ma lui non riesce mai a trovare lo spunto per impensierire la retroguardia bianconera. Coppola, il vice di Liverani, lo lascia negli spogliatoi a fine primo tempo per l’ex milanista Lapadula.
Lapadula 7: può un giocatore che sbaglia quasi tutti i gesti tecnici prendere 7? Si se il giocatore in questione si batte come un leone per far respirare la squadra pressando da solo l’intera retroguardia bianconera. Guadagna punizioni fondamentali per interrompere l’assedio finale della Juve che ai fini del risultato valgono quasi come dei gol fatti.
Babacar 6,5: poco lucido nella gestione di alcuni palloni nell’area di rigore bianconera, ma la sua presenza in campo per i giallorossi è indispensabile in ogni situazione della gara. Punto di riferimento nello sviluppo della manovra e fondamentale nei calci da fermo, dove i suoi centimetri svettano imperiosi per ribattere l’offensiva juventina.