LECCE – Durante l’ultimo Consiglio di Amministrazione è stato discusso il punto sul bilancio dell’Ateneo. I dati parlano chiaro: gli introiti sono in calo e il Rettore esprime pubblicamente perplessità sul possibile ‘freno alle politiche espansive’ che potrebbe conseguire dall’attuale stato della cassa.
La ‘colpa’ delle condizioni del bilancio sono state interamente riversate sul sistema di tassazione, che viene descritto come eccessivamente inclusivo, dato che gli studenti esenti sono passati dal 5,8% del totale nel 2016 al 37,9% nel 2018. «Un punto di forza che il nostro Ateneo dovrebbe tutelare, in quanto la no tax area fissata a 16.000 euro (3.000 euro in più rispetto alla soglia stabilita a livello nazionale), una conquista dei rappresentanti di Link Lecce, costituisce una delle principali risorse di attrattività dell’UniSalento – dichiara Francesco Pio Liaci, rappresentante in CdA per Link Lecce – se i dati evidenziano come la maggior parte delle famiglie degli studenti iscritti versano in una situazione reddituale medio-bassa, è chiaro che un innalzamento delle tasse non potrebbe che compromettere la possibilità di studiare oltre che risultare un vero suicidio per la nostra Università. Attraverso l’analisi e la comparazione del bilancio d’Ateneo rispetto agli anni passati – continua Liaci – ci siamo accorti che la quota di FFO è effettivamente in calo, ma di certo non è dipeso dagli indicatori relativi ai sistemi di contribuzione studentesca, come tassazione e finanziamenti a supporto del modello di tassazione e numero iscritti. Paragonando infatti i parametri le differenze sono realmente minime ed ininfluenti. Ciò comporta che il disavanzo relativo è dipeso principalmente da altri fattori e nonostante ciò per le istituzioni conviene affidare le colpe sulle spalle degli studenti. Come sindacato studentesco aspiriamo piuttosto a un ulteriore innalzamento della no tax area affinché possa essere garantito realmente a tutti il diritto allo studio e possiamo continuare ad attrarre nuovi studenti».
Riteniamo il comunicato stampa fazioso in quanto riporta numeri interpretati al solo fine di legittimare un aumento delle tasse, dato che il dato dell’FFO non è ancora disponibile e nemmeno quello della relativa assegnazione. «4 candidati rettore su 4 durante la campagna elettorale di questa estate avevano assicurato che gli studenti sarebbero stati economicamente tutelati, promettendo l’assenza di ogni intervento sulla tassazione – dichiara Giorgio Fuso, dell’esecutivo di Link Lecce – eppure Il dubbio che ne consegue è chiaro: i candidati hanno promesso consapevolmente delle falsità oppure non erano a conoscenza della nostra situazione finanziaria? In entrambi casi non possiamo che esprimere forte disappunto.
Come ribadiamo da anni, lo stato di definanziamento in cui versano le università del Meridione è frutto di una politica strutturalmente orientata a privilegiare gli atenei del Nord. Lo vediamo dal sistema punti organico, pensato per svuotare di personale accademico le università del sud: a pagarne le spese sono i lavoratori precari ma soprattutto gli studenti, che perdono la possibilità di usufruire di un’offerta formativa di qualità con un aggravio di spese per sostenere gli studi. Occorrono pertanto finanziamenti statali per sanare alla radice la precarietà del nostro bilancio. Quello che può fare l’Università del Salento è comprendere che la maggiore attrattività si raggiunge mediante un miglioramento dei servizi già esistenti e un’attenzione particolare alla qualità dell’offerta formativa. Come sindacato studentesco assicuriamo che metteremo in campo ogni azione in nostro potere per tutelare gli studenti che rappresentiamo e per difendere il diritto allo studio».