LECCE – Ha ottenuto gli arresti domiciliari, subordinati all’applicazione del braccialetto elettronico, Andrea Saponaro, il 28enne, di Lecce, arrestato il 5 dicembre insieme ad un secondo parente, dopo un sequestro di armi e droga. Il gip Marcello Rizzo , con il parere favorevole della Procura, ha accolto l’istanza depositata nei giorni scorsi dall’avvocato difensore Marco Caiaffa che aveva chiesto un alleggerimento della misura a distanza di oltre un mese e mezzo dal suo arresto. In manette finì anche lo zio, Cristian Salierno, scarcerato subito dopo l’udienza di convalida.
L’operazione venne messa a segno dagli agenti della Squadra mobile di Lecce che documentarono uno scambio “sospetto” tra Saponaro e due soggetti nella zona della 167. Fermati e controllati furono trovati in possesso di due involucri contenenti complessivamente 10 grammi di cocaina. Nelle immediate adiacenze di un box auto, gli agenti bloccarono Salierno e Saponaro, mentre si accingevano ad abbassare il basculante.
La perquisizione consentì di trovare e sequestrare 400 grammi di hashish, 94 grammi di hashish suddivisi in 20 dosi, 75 grammi di cocaina, una pistola semi-automatica calibro 9×21 con matricola abrasa, completa di serbatoio con 9 cartucce calibro 9×21, una rivoltella calibro 22 marca Volcanic modello V22, 670 euro in banconote di vario taglio – nonché materiale finalizzato al frazionamento e al confezionamento di singole dosi di droga.
Al termine dell’udienza di convalida, come detto, Salierno tornò subito in libertà. Anche perché il nipote ammise gli addebiti e il possesso dello stupefacente, delle armi e la cessione di cocaina ad un assuntore precisando, nel contempo, che lo zio si trovava nei paraggi del garage al momento del controllo. Salierno, dal canto suo, dichiarò che quel pomeriggio doveva andare a prendere un caffè con il nipote in una stazione di servizio.