Napoli – Lecce, derby del Sud che promette spettacolo tanto sugli spalti quanto in campo con le due squadre reduci da risultati positivi. Gli azzurri, assorbito il cambio di guida tecnica in panchina, hanno ritrovato continuità di vittorie: due in campionato contro Juventus e Sampdoria e una in Coppa Italia contro la Fiorentina. Il San Paolo si presenterà come mai aveva fatto in questa stagione: oltre 45 mila spettatori che superano anche quelli presenti per la sfida di Champions contro il Liverpool. I giallorossi di Liverani proveranno ad annichilire l’entusiasmo ritrovato del popolo azzurro con una prestazione in grado di proseguire la strada imboccata contro il Torino. Il compito di Lucioni e compagni non si prospetta dei più semplici per quanto detto sopra e anche per il ritorno nelle fila del Napoli di big come Koulibaly e Allan. Con l’arrivo di Ringhio in panchina i campani hanno ritrovato il modulo che ha regalato spettacolo nell’era Sarri.
Un 4-3-3 che si sposa appieno con gli interpreti offensivi a disposizione dell’ex tecnico rossonero costretto, però, a dover scegliere. Infatti, se con il 4-4-2 di Ancelotti potevano coesistere Callejon, Insigne, Mertens e Milik, con il ritorno al tridente almeno uno dei tre diventa di troppo. In realtà, sembra rischiare la titolarità anche lo spagnolo insidiato dal neo arrivato Politano, alter ego mancino di Insigne. Rispetto a Callejon, infatti, l’ex Inter predilige ricevere palla sui piedi tagliando in mezzo con movimenti speculari a quelli del capitano azzurro. L’altro ballottaggio nel reparto offensivo è tra Mertens e Milik, ancora leggermente in vantaggio rispetto al belga. La vasta scelta in avanti a disposizione di Gattuso, del tutto eterogenea dal punto di vista tecnico, rappresenta l’arma più importante dei napoletani. Non demeritano certamente gli altri reparti con giocatori di livello internazionale tanto in difesa quanto a centrocampo, ma la possibilità di una scelta così variegata in avanti è certamente il valore aggiunto di questo Napoli. I giallorossi, infatti, dovranno essere bravissimi a riadattare i dettami tattici di Liverani sui quali hanno lavorato in settimana a seconda che in campo ci sia Callejon, che ama attaccare la profondità tagliando verso la porta; Politano, bravissimo nel girarsi in un fazzoletto di campo e accentrarsi per cercare l’assist o la conclusione mancina; Milik, forte tanto di testa quanto di piede e in grado di fare reparto da solo; Mertens, campione con “C” maiuscola, vero professore nel “venire fuori” dalla difesa avversaria per fraseggiare con Insigne e gli altri palleggiatori del Napoli.
Alle insidie prettamente inerenti al calcio giocato bisognerà aggiungere la spinta di un San Paolo pieno come non mai in questa stagione. L’arrivo di Gattuso, ma soprattutto degli ultimi risultati, hanno riacceso l’entusiasmo di un popolo, quello napoletano, che si stava arrendendo all’idea di una stagione fallimentare. La gara col Lecce è segnata sul calendario dei partenopei con un “+3” accanto scritto a caratteri cubitali. Quello che è certo, però, è che accanto a Napoli – Lecce Liverani non ha segnato 0! Il derby del Sud sarà una partita tutta da giocare e che promette spettacolo dentro e fuori il terreno di gioco. I giallorossi arrivano pronti e, come sempre accade in questa Serie A, a testa alta, altissima.