LECCE – Si chiude con una condanna a 1 anno e 6 mesi di reclusione il processo a carico di una professoressa 40enne di Lecce, accusata di stalking e mancata esecuzione di un provvedimento del giudice ai danni dell’ex marito, un noto commercialista di 49 anni residente nel capoluogo. La sentenza (a fronte di una richiesta di 3 anni e 8 mesi di reclusione) è stata pronunciata dal giudice monocratico Stefano Sernia che ha concesso all’imputata la sospensione e non menzione della pena subordinata al pagamento di una provvisionale di 42mila euro alle parti civili (30mila al marito; 5mila ciscuno ai suoceri; 2mila e 500 alla vuova compagna) nei prossimi sei mesi.
La lunga indagine, coordinata dal pubblico ministero Maria Rosaria Micucci, è stata messa in moto con una denuncia della persona offesa. Le presunte molestie sarebbero andare avanti per sei anni: dal 2012 fino a febbraio del 2018. In questi anni la donna si sarebbe accanita contro l’ex marito ogni qualvolta l’uomo si trovava in compagnia della figlia tempestandolo di telefonate e messaggi pretendendo in maniera ossessiva di sapere dove si trovavano e chiedendo alla figlia di essere aggiornata di continuo sui loro spostamenti. Una situazione estremamente incresciosa per il commercialista costretto a modificare i luoghi frequentati, secondo l’accusa.
Tutti questi accorgimenti, però, non sarebbero serviti all’uomo di non incrociare più la ex moglie in luoghi pubblici dove si sarebbero consumate autentiche sceneggiate davanti agli occhi di tanti testimoni. In alcune circostanze, la donna si sarebbe scagliata contro l’auto dell’uomo alla presenza della sua nuova compagna determinando l’intervento più e più volte delle forze dell’ordine. La donna, in altre situazioni, avrebbe lamentato la falsa scomparsa della figlia per mano dell’ex marito minacciato così come i suoi genitori.
L’imputata era accusata anche di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. Quest’ultimo reato si configurerebbe perchè l’insegnante avrebbe impedito all’ex marito di visitare la figlie eludendo di fatto il provvedimento stabilito dal Tribunale Civile di Lecce.
A margine della sentenza l’avvocato di parte civile, Riccardo Giannuzzi, si è detto soddisfatto per il verdetto emesso dal giudice che dimostra come il reato di stalking possa essere compiuto da uomini ma anche da donne. Per conoscere le motivazioni della sentenza bisognerà attendere i prossimi 90 giorni. Subito dopo gli avvocati Luigi Rella e Massimo Bellini potranno impugnare la sentenza in Appello.