LECCE – L’intero centrodestra stigmatizza la denuncia di Carlo Salvemini nei confronti di Andrea Guido: “Oggi, 7 maggio 2020, il governo Salvemini ha dimostrato tutta la sua pochezza. Quando la politica non sa rispondere con la politica, e sceglie un altro terreno di gioco, significa che non ha più argomenti.
Non avevamo certo bisogno di un atto di querela per capirlo, il Sindaco Salvemini lo viviamo tutti i giorni dall’interno, da vicino, ormai lo conosciamo, purtroppo, molto bene. Forse adesso, però, ai cittadini, a chi lo vede solo fuori da Palazzo Carafa, sarà tutto ancora più chiaro”.
I leccesi, e noi con loro, non dimenticano che il Sindaco Carlo Salvemini non ha saputo gestire un passaggio delicatissimo per l’ordine e la salute pubblica, come fu la partita Lecce-Atalanta di Domenica 1 marzo 2020, nonostante gli articoli 50 e 54 del T.U.E.L glielo consentissero. Il Sindaco non ha preso una decisione pur potendolo fare, mettendo così a serissimo rischio la salute di migliaia di persone.
I leccesi, e noi con loro, non dimenticano che sulla chiusura delle scuole non ha preso una posizione per troppo tempo, scaricando la responsabilità della decisione sull’Ill.mo Prefetto che, in quell’occasione, ricordò come il Sindaco avesse tutta l’autorità e il potere decisionale, e concluse conferendo il Suo parere. Giorni di grave ritardo e estremo disagio per i dirigenti scolastici e i rispettivi istituti.
I leccesi, e noi con loro, non dimenticano che la consegna delle mascherine sanitarie presso le farmacie è stata un’operazione gestita male, forse come peggio non si sarebbe potuto. Del resto cosa altro ci saremmo dovuti aspettare da chi non ha saputo “gestire” nemmeno la propria di mascherina. È negli occhi di tutti, infatti, l’immagine del primo cittadino, in stazione, con il cellulare in mano, che passeggia senza alcuna misura di sicurezza, e non solo quella.
Madri e padri di famiglia si sono prodigati per tutelare la salute propria e quella altrui in queste settimane e continuano a farlo; per spiegare ai loro figli e ai più piccoli in particolare, l’importanza del rispetto delle regole.
Il Sindaco Salvemini ha rappresentato, con quell’atteggiamento, il peggior messaggio che si potesse dare.
Vorremmo sapere come si sarebbe sentito se avesse avuto lui bisogno di una mascherina in farmacia, se avesse avuto tutti i requisiti per richiederle gratuitamente ma si fosse sentito rispondere di non essere esente dal ticket. Con chi se la sarebbe presa ? Avrebbe forse querelato il titolare della farmacia ?
I leccesi, e noi con loro, non dimenticano che, per continuare col filone dei messaggi irresponsabili, il Sindaco ha invitato, la scorsa settimana, tutti alla libera uscita, consentendo di poter fare la spesa ai centri commerciali di Surbo e Cavallino, senza specificare però che sarebbe stata necessaria una motivata esigenza, pena sanzioni salatissime. Sorvoliamo sull’imbarazzo che quelle parole hanno generato nei Suoi colleghi Sindaci, che hanno dovuto prendere le distanze oltre che le contromisure. Sì, sorvoliamo, per rispetto verso i nostri concittadini.
I leccesi, e noi con loro, non dimenticano che nessuna informazione è stata data circa le modalità di consegna e i criteri di assegnazione dei buoni spesa. Solo un numero Whatsapp a cui inviare la richiesta, sperando e pregando che tutto andasse bene. Solo i colleghi della maggioranza potevano sapere come, quando, e a chi li stavano dando, questa è la pura e sacrosanta verità. Non una commissione, non un Consiglio Comunale, si è mai tenuto per informare i consiglieri e la cittadinanza di cosa stesse accadendo. Lo abbiamo chiesto più volte e mai siamo stati degnati di risposta. Si agisce, ormai da mesi, come in una dittatura, così che siamo stati costretti a rivolgerci al Prefetto, perchè la democrazia, a Lecce, è oggi solo un vago ricordo.
Invitiamo il Presidente del Consiglio, Carlo Mignone, a convocare quanto prima un Consiglio Comunale per affrontare la vicenda alla luce del sole, e non fra i banchi di un tribunale.
Lì, semmai, il centrodestra, unito, ribadirà, a chiare lettere, che ‘solo loro sapevano’, purché di fatto, in Palazzo Carafa, non ci è stato più fatto mettere piede da quell’ormai lontano lunedì 9 marzo 2020”. Il comunicato è a firma dei Consiglieri comunali Luciano Battista, Saverio Congedo, Roberto Giordano Anguilla, Gianmaria Greco, Andrea Guido, Severo Martini, Giorgio Pala, Andrea Pasquino, Adriana Poli Bortone, Giampaolo Scorrano e Oronzo Tramacere.