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Incidente mortale a Pisignano, Cgil Lecce: “Nessuna opera, per quanto strategica, vale una vita umana”

LECCE – “La Cgil di Lecce esprime il più profondo cordoglio alla famiglia di Simone Martena, il giovane operaio di Squinzano che ha perso la vita stamattina a Pisignano, in provincia di Lecce”, dice Valentina Fragassi, segretario generale della Cgil Lecce.

“Riponiamo la massima fiducia nel lavoro di investigatori e magistratura, che avranno il compito di accertare dinamica, cause e responsabilità di questo grave infortunio mortale. La Cgil rinnova alle autorità l’invito ad accendere i riflettori sulla sicurezza nei cantieri della provincia, in particolare su quelli complessi, come in cantiere del gasdotto Tap (l’incidente odierno è accaduto dove si lavora all’interconnesione della rete Snam con Tap). Conosciamo la sensibilità del prefetto Maria Teresa Cucinotta su questo tema e per questo chiediamo la convocazione di un incontro urgente alla Prefettura: nel 2020 è inconcepibile morire di lavoro”, propone la sindacalista.

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“Nei cantieri complessi, purtroppo, si incrociano una molteplicità di contratti collettivi nazionali che rendono difficoltosa l’azione di rappresentanza sindacale e il monitoraggio sulle condizioni di sicurezza: contratto metalmeccanico, ma anche edile, dell’energia o contratto multiservizi. La frammentarietà della normativa applicata e lo spacchettamento delle lavorazioni sono fattori di rischio, così come un’organizzazione del lavoro che ricorre spesso a turni massacranti ed a ritmi di lavoro sempre più elevati per rispettare le scadenze.

È necessario avviare al più presto un ragionamento complessivo, per l’applicazione armonica della normativa in tema di sicurezza sul lavoro (il d. lgs. 81/2008 e successive modifiche), tanto nel grande cantiere del gasdotto Tap-Snam quanto negli altri cantieri in cui convivono più aziende, che applicano vari contratti e che non sempre consentono ai lavoratori di ottenere tutela e assistenza. Soprattutto è necessario rendere tutti i cantieri accessibili per le dovute e doverose verifiche, senza rendere talune zone di lavoro vere e proprie roccaforti militari. Non bisogna infatti dimenticare che nessuna opera, per quanto grande e strategica venga definita, vale una vita umana”, conclude il segretario generale della Cgil Lecce.

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