SAN CESARIO (Lecce) – Dopo la fine del matrimonio non si sarebbe arreso. Si sarebbe trasformato in un pentito in amore rendendo l’esistenza della ex un incubo. Un incubo, però, vissuto con gli occhi aperti pietrificati dalla paura e dal terrore di dover subìre le vendette dell’ex marito in qualsiasi giorno e a qualsiasi ora. E quando ha deciso di rifarsi una vita il suo ex marito non ha accettato che la donna avesse deciso di voltare definitivamente pagine accanendosi anche con il suo nuovo compagno. P.Z., 27enne di San Cesario, per questa lunga serie di angherie e sopraffazioni, è stato condannato a 2 anni di reclusione al termine del processo di primo grado che si è celebrato davanti al giudice monocratico Francesca Mariano. Per la parte civile, assistita dagli avvocati Francesca Conte e Marco Castelluzzo, è stata disposta anche una provvisionale di 3mila euro.
L’imputato rispondeva di stalking e lesioni. Nel corso delle indagini è stato anche sottoposto al divieto di avvicinamento alla persona offesa sulla scorta di una denuncia sporta dalla donna negli uffici della Questura di Lecce. La donna, però, ha dovuto fare ricorso non solo alle forze dell’ordine ma anche ad uno specialista perché non riusciva più a riposare di notte. Pedinamenti a qualsiasi ora del giorno per controllarne gli spostamenti nonché con messaggi e telefonate sul cellulare con cui le rivolgeva minacce di morte e le intimava di non frequentare altri uomini. Perché la donna, un altro uomo aveva iniziato anche a frequentarlo. Tanto che il 14 giugno di un anno fa P.Z. si sarebbe recato sul posto di lavoro della ex aggredendo e inveendo contro il nuovo compagno con frasi del tipo: “Esci fuori che ti sparo e ti taglio la testa” e colpendolo con schiaffi e pugni. In quei frangenti sarebbe intervenuta anche la donna “contesa” che si sarebbe frapposta fra i due uomini per fungere da scudo del suo nuovo compagno.
Ma P.Z. si sarebbe scagliato anche contro di lei impugnando un posacenere e colpendola sulle braccia. E poi schiaffi e pugni, arrossamenti sul collo e minacce dicendole che le avrebbe tagliato la testa e che le avrebbe sparato. Dopo questa lunga sequela di episodi, la persona offesa ha deciso di presentarsi in Questura e di denunciare l’ex marito che avrebbe continuato a perseguitarla nonostante dalla loro unione fossero nati due bambini. L’imputato era difeso dall’avvocato Raffaele Benfatto.