Mancano ancora 50 milioni di euro (su un piano di 180) per la metropolitana di superficie del Salento. È quanto emerge da un servizio di Francesco Palese e Antonio Gnoni per Rai2.
Il servizio ripercorre la storia di “un’opera attesa da almeno un quarto di secolo”, consistente nell’elettrificazione della linea Martina Franca-Lecce-Gagliano del Capo, compresa la Maglie – Otranto, dove ancora oggi si viaggia sulle littorine a gasolio. Si fa l’esempio della corsa Gagliano del Capo – Lecce, 2 ore e 23 minuti per 65 Km.
Nel 2006, afferma l’ex assessore Mario Loizzo “era tutto finanziato, poi non si è capito più nulla, non mi far parlare di questa storia…” mentre l’ex presidente della provincia di Lecce Giovanni Pellegrino dice che “i finanziamenti sono stati utilizzati tutti da Brindisi in su”. E ancora nel 2011 l’assessore Guglielmo Minervini aveva promesso “la metropolitana del Salento entro tre anni”. L’ex sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone parla di “un fallimento di più classi politiche”.
Il progetto “Metropolitana di superficie Martina Franca – Lecce – Gagliano del Capo”, consiste nell’elettrificazione della linea Martina Franca – Gagliano del Capo, compresa la Maglie – Otranto.
Il progetto contempla anche la realizzazione di 2,5 km di barriere antirumore e interventi su 29 passaggi a livello per aumentarne l’affidabilità e i livelli di sicurezza.
Il valore dell’investimento è di 180 milioni di euro, di cui al momento 130 finanziati, ambito Fondo Sviluppo e Coesione Patto per la Puglia.
L’opera è finalizzata a promuovere l’integrazione della rete di Ferrovie del Sud Est con il sistema ferroviario regionale e nazionale e costituisce la naturale prosecuzione della linea Bari-Taranto di FSE già elettrificata. L’opera consentirà di connettere il Salento alla rete nazionale promuovendo, grazie alla circolazione di treni elettrici in sostituzione dei treni diesel un sistema di trasporto più efficiente e sostenibile da un punto di vista ambientale e sociale.
Il progetto, approvato nel 2015 dalla Regione Puglia, è rimasto bloccato a causa delle note vicende societarie fino al 2017.
La nuova gestione di FSE ha rivisto significativamente il progetto originario per adeguarlo agli standard tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) e alle specifiche tecniche di interoperabilità. Il costo dell’opera è passato da 130 a 180 milioni di euro. Il gap di 50 milioni dovrebbe essere finanziato da Regione Puglia.
L’opera è stata appaltata a Associazione Temporanea di Imprese EREDI GIUSEPPE MERCURI S.p.A. (Mandataria) – SIRTI S.p.A. (Mandante).
Ad oggi si registra un avanzamento del 24% circa sull’investimento finanziato e si prevede un’attivazione per fasi a partire dal 2023.