Lecce arrembante alla vigilia della gara interna contro il Cosenza, galvanizzato dalle incitazioni pre-partita dei tifosi della curva nord fuori dall’hotel President. Corini col 4-3-1-2 mette in campo Gabriel; Maggio, Lucioni, Meccariello, Gallo; Majer, Hjulmand, Bjorkengren; Henderson; Coda, Rodriguez Delgado.
Il Cosenza col 3-4-1-2 schiera Falcone; Ingrosso, Idda, Legittimo; Gerbo, Sciaudone, Petrucci, Crecco; Tremolada; Trotta, Gliozzi.
Il Lecce parte subito in quarta: Hjulmand si inventa un’incursione micidiale, sferra un tiro da fuori area e Falcone è salvato dalla traversa. Ritmo e pressing alto sono gli ingredienti della prima fase dei giallorossi.
Eppure, al minuto otto sono i calabresi a passare, Gliozzi si insinua nella difesa leccese, Meccariello si dimentica l’attaccante ospite che sigla lo 0-1.
Passano due minuti ed il “furetto” del Lecce, Pablo Rodriguez Delgado, non si fa attendere per concludere una bella azione corale: il giocatore spagnolo aggancia e viene atterrato nell’area piccola, si incarica Coda dal dischetto e pareggia i conti, 1-1.
La situazione diviene più blanda intorno alla mezz’ora quando entrambe le compagini si studiano, ma, sono i salentini a tenere il pallino del gioco, si attacca in dieci ma non si conclude nella finalizzazione. Il primo tempo si chiude in parità con le due squadre che paiono aver deposto le armi, però, restano da giocare altri quarantacinque minuti più recupero.
Nella ripresa, il Lecce spinge dalla sinistra, Gallo effettua un cross pericoloso che Coda non riesce ad inquadrare. Il tasso tecnico degli undici di Corini è superiore e, tuttavia, non riesce a venir fuori. Majer al minuto cinquantatre tira da distanza considerevole, Falcone respinge a fatica. Rodriguez con un colpo di genio di Rodriguez, colpo di tacco a liberare il suo compagno accorrente, innesca il Lecce che con Coda conclude di poco fuori a causa di una deviazione. Doppio cambio per mister Corini Mancosu e Pettinari per Henderson e Coda.
Nelle retrovie Gallo fa buona guardia sulle iniziative di Trotta, nelle ripartenze la formazione leccese sfocia in azioni valide, Mancosu al minuto sessantacinque fallisce il vantaggio, proprio su un contropiede ottimale.
Per il Cosenza fuori Tremolada e dentro Bahloui, dentro Carretta per Trotta. I fraseggi nella fase offensiva del Lecce sono buoni quanto inefficaci. Fuori Gliozzi per Mbakogu, Corini richiama Rodriguez per Yalcin.
Mancosu viene atterrato in area a quindici minuti dal termine: lo stesso va a tirare il rigore, Falcone intuisce ma non riesce a raggiungere l’angolino, 2-1. Pisacane, a questo punto, entra al posto di Majer. La squadra cosentina non si arrende e schiaccia il Lecce schieratosi con la difesa a cinque negli ultimi dieci minuti del match. Dentro Sueva e fuori Legittimo, fuori anche Sciaudone per Ba.
Meccariello corona la vittoria con il tris, il suo colpo di testa su cross acrobatico di Maggio è spettacolare e liberatorio, 3-1. Quattro i minuti di recupero ed il Lecce porta in cascina tre punti che sono pesantissimi nell’economia dell’alta classifica. Prestazione che è uscita alla distanza e risultato meritato. La freschezza dei giovani talenti conferisce, senza dubbio, alternative validissime durante i cambi in corso d’opera, indicazioni utilissime per il futuro.