PUGLIA – Nelle prossime ore si attende un nuovo provvedimento della Cabina di regia del governo per far tornare la regione in zona gialla (secondo fonti autorevoli): la zona arancione è stata imposta per un errore nel conteggio dei dati relativi alle rianimazioni covid. Ora la palla passa al Ministero della Salute che potrebbe riportare, in poco tempo, la Puglia in zona gialla. A qualcuno potrebbe venire in mente quello che è successo in Lombardia, ma qui il problema è che non sono stati conteggiati dei nuovi posti nelle terapie intensive covid che effettivamente c’erano. Infatti, è tutto tranquillo nelle terapie intensive, perché sono occupate solo per il 28% dei posti letto disponibili, l’indice di positività è stabile, i ricoverati oscillano di poche decine di pazienti, però siamo rimasti in zona arancione perdendo milioni di euro in termini economici (tra commercio e bar). Si spera di superare comunque i parametri troppo stringenti, visto che la Puglia è stata costretta a chiusure immeritate. Le terapie intensive sono state potenziate (è stato aperto il quarto piano del DEA): quindi, si è scoperto che non abbiamo superato la soglia del 30% dei ricoveri nelle rianimazioni covid. Mentre i bar degli aeroporti restano aperti e in aereo qualcuno mangia a fianco al suo sconosciuto compagno di viaggio, come avviene anche in autogrill, è auspicabile che bar, ristoranti, teatri, palestre e cinema tornino ad aprire in sicurezza, accelerando sui vaccini, prima che sia troppo tardi per la nostra economia e anche le la nostra psiche.
LE MOTIVAZIONI DEL RICALCOLO
Il cambiamento è dovuto anche al ricalcolo, chiesto dalla Regione Puglia, dei posti letto effettivamente attivi in questo momento: c’è stato un mancato conteggio anche dei reparti mobili attivati, ad esempio, nella provincia Barletta-Andria-Trani. Intanto, dai banchi dell’opposizione vengono lanciate critiche taglienti a comunicare dal comunicato di Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d’Italia: “Cos’altro deve accadere perché il Ministero della Salute mandi almeno degli ispettori, se non proprio un commissario ad hoc, per capire quello che sta avvenendo nella gestione Covid in Puglia?
“La Puglia oggi è in zona Arancione – con la contentezza di Michele Emiliano – perché uno degli indicatori (quello dei posti letto di terapia intensiva) preso in considerazione dal CTS (Comitato Tecnico Scientifico) indicava un’occupazione superiore al 30%. Dall’Assessorato alla Sanità, forse, (rendendo scontento Emiliano) sarebbe partita una lettera per chiedere il ricalcolo perché avendo attivati posti letto di terapia intensiva nella Bat la percentuale sarebbe scesa al 28 e quindi la Puglia potrebbe essere in zona Gialla.
“Ma qui stiamo davvero a dare i numeri? Cioè i nostri ristoratori, bar, operatori della ristorazione restano chiusi perché si sbaglia a fare i conti? Qui si gioca sulla pelle di commercianti e artigiani, che sono già allo stremo, e sulle libertà delle persone perché si sbaglia il conteggio dei posti letto di terapia intensiva ed Emiliano si dice ‘contento’?
“E’ evidente che siamo di fronte all’inadeguatezza più totale di chi sta gestendo un’emergenza come se i colori fossero un gioco per accontentare ora qualcuno ora qualcun altro. E’ vergognoso! Si dimettano e chiedano l’invio di un commissario, non è cosa loro poter gestire questa emergenza!”