PUGLIA –La famiglia leccese, che ha subito un lutto nei giorni scorsi, è stata contagiata dalla variante inglese. La Asl conferma che ormai la mutazione del SARS-CoV-2 circola a Lecce e anche i casi recenti a Cavallino sono dovuti a un virus che ha maturato la capacità di infettare più velocemente. “Questa mutazione del virus colpisce di più tra i bambini – ci spiega l’insegnante contagiata che ha perso il padre – Mia madre è positiva da un mese: si diventa mine inconsapevoli senza accorgersene”. La maestra leccese ha avuto la polmonite che si è sviluppata senza febbre. Un kit di primo intervento, con saturimetro, può aiutarci ad affrontare la malattia tempestivamente. Se l’intervento viene fatto in ritardo, si va in ospedale, o peggio,in terapia intensiva. Il padre dell’insegnante ha sbagliato cura: “Ha utilizzato la tachipirina e l’antibiotico” – ci spiega lei. Una volta arrivato al DEA la famiglia non può più fare nulla, non ha più informazioni e non può scegliere nulla. Il 74enne non fumava e non beveva, non aveva malattie apparenti ma non ce la fatta. All’inizio il tampone può risultare negativo, com’è avvenuto da chi si è infettato in ambito familiare, ma poi diventa positivo: “È quello che è successo a mio padre, dopo 24 ore di casco, è stato intubato”.
Eppure, se la si affronta in tempo, dalla malattia del covid ci si salva. Manca ancora un collegamento rapido ed efficace tra Medicina di base, Asl e USCA: non dialogano velocemente. Il risultato del tampone può arrivare dopo 6 giorni. Alcuni bambini con i tamponi negativi poi si positivizzano e attaccano a tutti il covid. “Ho dovuto contattare lo psicologo per mio figlio: abbiamo subito il trauma tipico dei terremotati. Siamo isolati e senza il conforto degli affetti”. Il covid mostra la faccia più spietata in questi momenti. Intanto, una nuova tegola è caduta sull’oncologico: oltre ai 12 pazienti, sono affetti da covid anche diversi operatori, che erano vaccinati. Com’è possibile che si siano infettati? L’Asl ha una risposta: è colpa della variante inglese. “La gran parte degli infetti sono asintomatici – spiega il presidente dell’Ordine dei Medici, Donato De Giorgi – Il vaccino ci protegge dalla malattia grave, ma potrebbe non evitare il di farci diventare portatori sani del virus. Il vaccino Pfizer può essere efficace al 95%: questo significa che l’altro 5% può prendere il virus e infettare gli altri. Ecco perché anche a noi vaccinati fanno tenere il vaccino. È grave quello che è successo: chi è ricoverato all’oncologico è già in una situazione difficilissima. Dobbiamo migliorare il monitoraggio per individuare i portatori sani”. Intanto, il bollettino epidemiologico ci comunica che salgono i contagi a Ruffano, Montesano e Diso. I ricoverati nella terapia intensiva del DEA scendono a 12.
IL BOLLETTINO EPIDEMIOLOGICO
Il bollettino epidemiologico in oggi giovedì 4 marzo 2021, sono stati registrati 10.058 test per l’infezione da Covid-19 coronavirus e sono emersi 1.438 casi positivi: 646 in provincia di Bari, 129 in provincia di Brindisi, 92 nella provincia BAT, 147 in provincia di Foggia, 87 in provincia di Lecce, 334 in provincia di Taranto, 2 casi di residenti fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 32 decessi: 15 in provincia di Bari, 2 in provincia BAT, 4 in provincia di Foggia, 8 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto.
Dall’inizio dell’emergenza sono stati effettuati 1.592.759 test.
33.806 sono i pazienti guariti.
113.542 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 151.401 così suddivisi:
58.289 nella Provincia di Bari;
15.956 nella Provincia di Bat;
11.194 nella Provincia di Brindisi;
30.009 nella Provincia di Foggia;
12.841 nella Provincia di Lecce;
22.331 nella Provincia di Taranto;
602 attribuiti a residenti fuori regione;
179 provincia di residenza non nota.