Al Via del Mare pomeriggio promettente dopo la roboante vittoria esterna. Contro il Chievo il Lecce (in maglia storica per celebrare i 113 anni dalla nascita del club) schiera col 4-3-1-2 Gabriel, Maggio, Lucioni, Meccariello, Coda, Pettinari, Bjorkengren, Gallo, Majer, Hjulmand, Henderson.
Chievo Verona con un modulo speculare mette in campo Semper, Rigione, Obi, Di Gaudio, Renzetti, Vaisanen, Garritano, Canotto, Viviani, Mogos, De Luca.
Il Lecce parte a testa bassa ed attacca, ci sono le geometrie giuste in campo per mettere, da subito, in crisi i veneti. La formazione veronese gioca di rimessa, tuttavia lo stato di salute della squadra di casa è evidente. Infatti, il Lecce passa al quarto d’ora quando, dopo una discreta azione corale, Henderson scarica per l’accorrente Maggio che di prima sigla il
vantaggio, 1-0 ed il difensore col vizietto del gol risulta essere determinante. Problemi fisici per Vaisanen che deve lasciare il campo, Leverbe entra al suo posto.
La gioia dura poco, poiché, al ventesimo, il Chievo si riversa in avanti e Obi non si fa pregare per spingere in porta una palla facile facile su un cros: difesa colpevole di distrazione ed è 1-1.
La grinta necessaria per gli uomini di Corini c’è e trascorsi cinque minuti Coda, lasciato solo in area veronese coglie un assist di Meccariello: il
bomber non perdona Semper, tiro all’incrocio dei pali da distanza ravvicinata ed è 2-1.
La squadra di Aglietti è ben calibrata ed è una protagonista di questo campionato, ma, il Lecce dimostra di avere un buon possesso ed una copertura degli spazi niente male.
Minuto trentasette e SuperHjulmand mette la quinta: ruba palla a centrocampo, concretizza una ripartenza, si fa il campo da solo ed arriva al limite dell’area, passaggio preciso per Coda che non sbaglia neanche col sinistro, colpo di biliardo del bomber ed è 3-1.
Giallorossi insaziabili, azione travolgente a due minuti dal termine della prima frazione, Maggio dalla destra crossa per Pettinari che si testa detta un poker incredibile, 4-1.
Secondo tempo con qualche cambio ambo le parti: Obi lascia il posto per Palmiero, nel Lecce Nikolov per Majer e Zuta per Gallo.
Gli ospiti insistono già dalle prime battute e ottengono un calcio di punizione dal limite, Gabriel non può nulla sul tiro di Mogos, 4-2 e gara riaperta.
L’estremo difensore del Lecce frana su un attaccante del Chievo, il direttore di gara indica il dischetto, ma, Leverbe spara alto e vanifica la possibilità di accorciare. A venti minuti dal termine Meccariello sbaglia un disimpegno difensivo e la formazione ospite non ne approfitta, praticamente il Lecce viene miracolato.
Cambia il Chievo Canotto per Fabbro e Bertagnoli per Viviani, nel Lecce fuori Henderson per Mancosu.
Ciceretti tenta un improbabile tiro-cross che non impensierisce Lucioni e compagni. Coda, ennesima ottima prestazione la sua, lascia gli ultimi dieci minuti del match a Stepinski. Neanche sui calci piazzati il Chievo si rende pericoloso, al Lecce non resta che spegnere le velleità di un avversario ostico e mai arrendevole.
Questa prova del Lecce segna una svolta autentica: tre punti pieni su una diretta concorrente, di questo passo, facendo i dovuti scongiuri, la massima serie diretta, visti i risultati dagli altri campi, non è una chimera.