LECCE – Il grosso cane Corso nel cortile a fare da guardia al fortino dove erano nascoste droga, armi, munizioni ed esplosivo. Un vero e proprio arsenale che è stato scoperto nel pomeriggio di ieri in città dagli agenti della squadra mobile di Lecce, che lo scorso mese avevano tratto in arresto il presunto proprietario di tale armamentario: Danilo Ferreri, 52enne leccese.
L’uomo è tutt’ora detenuto nel carcere di Lecce, dopo essere stato ammanettato lo scorso 10 aprile perché sorpreso a detenere droga di ogni tipo destinata allo spaccio nella sua zona, il quartiere San Pio, dove gestiva il suo giro. Punto focale del suo business, un ampio deposito in via Zimbalo, che un tempo ospitava una falegnameria, in cui la polizia l’ha sorpreso a spacciare con la collaborazione di un complice.
Questa volta, però, gli agenti non sono stati insospettivi da continui andirivieni di gente, come era stato lo scorso mese. Ad attirare la loro attenzione è stato il cane Corso di Ferreri, incrociato per strada mentre un famigliare del 52enne lo portava a spasso. I poliziotti hanno seguito a distanza i loro movimenti per le strade di San Pio, fino a quando non li hanno visti entrare in un’abitazione, da cui poi l’uomo è uscito poco dopo senza l’animale.
Una circostanza che ha insospettito molto gli agenti, soprattutto perché la casa in questione non era stata oggetto di verifica al momento dell’arresto di Ferreri. Così sono entrati in azione e hanno dato il via ad una perquisizione d’iniziativa. Il cane era nel cortile antistante l’ingresso, a guardia della casa trasformata in un vero e proprio fortino.
Quando gli agenti hanno messo piede nell’abitazione, regolarmente arredata, hanno scovato all’interno di due stanze, di cui una adibita a salotto, un ingente quantitativo di droga, armi, munizioni ed esplosivo.
Nello specifico: 48 chilogrammi di eroina, un chilo di marijuana e mezzo chilo di hashish, tutti suddivisi in panetti; tre pistole, due scacciacani, un fucile mitragliatore AK47; due carabine; un fucile a canne mozze; un chilo di tritolo; polvere nera; una bomba a mano modello ananas; tre bombe artigianali; due candelotti di tritolo e numerose munizioni.
Gli agenti hanno sequestrato l’intero materiale, che sarà sottoposto a tutte gli accertamenti del caso. Le indagini sul conto di Ferreri proseguono, dunque. Gli investigatori cercheranno di comprendere l’origine del materiale, se le armi siano state utilizzate per compiere qualche crimine o reato e di risalire ai presunti legami del 52enne con eventuali figure della criminalità locale.