NARDO’ (Lecce) – Insulti e offese a due agenti della municipale e sul banco degli imputati finiscono un ingegnere e un’insegnante al Conservatorio nonché direttrice del coro della cattedrale: lui, Carlo Potenza, di 59 anni; lei, Anna Laterza, di 55, entrambi di Nardò. Marito e moglie dovranno comparire a partire dal 16 giugno davanti al giudice della prima sezione penale, Elena Coppola a seguito dell’opposizione ad un decreto penale di condanna. Diffamazione, l’accusa a carico dei due neo imputati assistiti dall’avvocato Maurizio Sanasi. Nel frattempo le due agenti della polizia locale si sono costituite parte civile con l’avvocato Antonio Palumbo.
I fatti risalgono al 15 giugno del 2018 quando su Facebook marito e moglie avrebbero pubblicato commenti (senza citare i nomi) per un intervento in via Santa Lucia, nel centro storico di Nardò, per la segnalazione di un’auto parcheggiata in sosta irregolare. Le agenti trovarono l’ingegnere alla guida della sua Dacia Sandero perché non riusciva ad andare oltre in quanto il passaggio era ostruito su ambo i lati da due auto (una Fiat Panda e una Citroen) parcheggiate ai lati. Sarebbe così nato un alterco tra le agenti e l’ingegnere. Le poliziotte, infatti, erano convinte che ci fosse lo spazio sufficiente per passare sollecitando l’ingegnere a velocizzare le manovre perché nel frattempo si era creata una fila di auto. Bilancio: la Citroen multata e la Panda rimossa con l’ingegnere che decise di sfilarsi per liberare il transito. E per risolvere la questione, tra il serio e il grottesco, le agenti presero persino le misure della strada: tra le dimensioni della strada e lo spazio occupato dalla Citroen in sosta vieta c’erano circa due metri e venti centimetri che, a loro parere, potevano essere sufficienti per l’ingegnere nel proseguire il transito senza causare danni a nessuno.
Quel battibecco, però, non rimase uno dei tanti episodi che si verificano per strada. Perché, appena poche ore dopo, l’ingegnere scrisse un post sulla propria pagina Facebook: “Tu chiami i vigili perché una macchina restringe una viuzza del centro storico bloccando il traffico e le due agenti miracolosamente intervenute che fanno? Misurano la larghezza della tua per vedere se potevi farcela! Praticamente due sarte. E che sarte…”. E tra i vari commenti spuntò quello della moglie: Tra i vari commenti, anche quello della moglie: “Dovevano misurare il loro cervello. Probabilmente non esiste un cm tanto piccolo”. Giudizi ritenuti offensivi e meritevoli di un approfondimento dibattimentale. La parola passa ora al processo.