LECCE – Due denunce per apologia al fascismo dopo aver intonato le note della canzone fascista “Faccetta nera, bell’abissina. Aspetta e spera che già l’ora si avvicina” davanti alla sede della Cgil di Lecce per poi ritornare pochi minuti dopo sfoderando il saluto romano dal finestrino di un’auto. Nei guai sono finiti due 24enni, entrambi di Lizzanello, identificati dagli agenti della Digos di Lecce dopo un’indagine tanto veloce quanto efficace coordinata dal pm Alberto Santacatterina.
I due balordi, però, non sapevano di avere alle loro calcagna i poliziotti Sono stati così fermati a poche decine di metri di distanza mentre cercavano di rientrare nel loro paese di residenza e invitati a presentarsi in Questura dove per entrambi è scattata una denuncia con l’accusa di apologia al fascismo.
Una provocazione a poche ore di distanza dai disordini scoppiati a Roma nel corso di una manifestazione anti Green pass in cui gruppi neo fascisti che gravitano attorno a Forza Nuova hanno assaltato la sede romana della Cgil. I fatti si sono verificati nel capoluogo salentino nella mattinata di domenica 10 ottobre quando è stata allestita una manifestazione nei pressi della sede provinciale del sindacato Cgil, in via Merine per lanciare un messaggio di vicinanza con un atto concreto. Un sit-in del tutto pacifico a cui hanno partecipato non solo i tesserati ma anche tanti cittadini, esponenti di associazioni civiche e, per alcuni minuti, anche il Presidente della Regione, Michele Emiliano, arrivato in Salento già dal giorno prima.
Uno stato di apparente tranquillità. Apparente perché dopo pochi minuti in via Merine si sono affacciati due giovani, entrambi della stessa età. Sono passati e ripassati a bordo di una Renault Clio intonando le note di “Faccetta nera” (l’inno dei tempi del Fascismo che celebrava il colonialismo italiano nel continente africano) e, in occasione del secondo passaggio, hanno anche esibito il saluto romano. E, identificati dalla Digos, sono stati denunciati.