LECCE – La tecnologia galleggiante è la nuova frontiera delle energie rinnovabili. Questa mattina, presso l’hotel Risorgimento, le due aziende “Falck Renewables” e “Blue Float” hanno presentato alla stampa il loro progetto di installazione in Puglia di questo sistema, delineandone gli aspetti cruciali.
Kseniia Balanda, direttrice generale della società “Odra Energia”, ha affermato che, grazie alla partnership tra le tre società e grazie all’eccezionale “team” tecnico di cui dispongono, che ha permesso loro di unire le conoscenze dell’una e dell’altra, le tre realtà sono ora pronte per il loro secondo, grande progetto in Puglia.
Kseniia Balanda ha presentato “Odra Energia”, così chiamata per fare omaggio al territorio (“odra” in messapico = “acqua”): «La nostra proposta, che permetterà di produrre l’equivalente del consumo annuale di un milione di famiglie italiane, è volta a realizzare energia pulita in maniera sostenibile e tutti gli studi sono volti a minimizzare qualsiasi tipo di interferenza in maniera sostenibile».
I VANTAGGI PER IL TERRITORIO
Per quanto riguarda la fase di installazione e di preparazione del sito, le tre società creeranno nel Salento una filiera industriale o si appoggeranno a quella esistente, valorizzando anche le aree portuali. Il che implica posti di lavoro significativi, anche a lungo termine, con una media di almeno 10 – 15 anni. L’attenzione si concentrerà anche sulla formazione, sulla ricerca e lo sviluppo, avendo già avviato un dialogo con l’università, per scambiare le idee e trovare così il modo migliore per raggiungere questi obiettivi entro il 2030.
L’ingegnere Fabrizio Tortora ha sottolineato che la centralità del progetto consiste nella produzione della fonte rinnovabile in gran quantità: «“Falck Renewables” è una società da sempre impegnata negli impianti di produzione da fonti rinnovabili e in questo periodo abbiamo attività in vari paesi europei. Per realizzare degli impianti con la tecnologia galleggiante ci vuole tempo, ci vogliono le infrastrutture e ci vuole un territorio pronto ad accoglierli e noi riteniamo che lavorare con le comunità locali, vicine agli impianti che realizziamo, sia un binomio imprescindibile: per questo il lavoro fatto in questi mesi è stato quello di intessere delle collaborazioni con le autorità di governo, fino a scendere ai comuni e ai sindacati».
Il secondo partner, Fernando Sada, direttore tecnico del progetto, ha chiarito che occorre costruire in acque più profonde come il Mediterraneo, in modo da posizionare gli impianti più a largo rispetto ai sistemi tradizionali, quindi più lontani dalle coste: «Oggi esistono quattro tipi di piattaforme eoliche marine galleggianti, che permettono il funzionamento delle pale eoliche in mare aperto, ma anche di intercettare la risorsa eolica laddove più abbondante, sfruttando la produzione di energia, e di minimizzare l’impatto visivo, (con le interferenze delle attività costiere e di pesca), ma anche quello ambientale, durante la fase di costruzione e di esecuzione.
Dopo un accurato studio durato 12 mesi, volto ad assicurare ai nostri progetti altra qualità in termini di avanguardia tecnologica, di efficienza e di rispetto dell’ambiente, abbiamo individuato la zona a largo della costa meridionale della provincia di Lecce e abbiamo notato che qui si realizza la combinazione ideale fra vento e mare profondo: in Puglia la potenza eolica, se adeguatamente sfruttata, può produrre energia pulita all’infinito».