CASTRO (Lecce) – Era su un terrazzo di Castro, stremato e affamato, dove lo hanno trovato le guardie ambientali e i carabinieri Forestali dopo avere seguito il segnale Gps di cui era dotato.
Si tratta di un esemplare femmina di capovaccaio, una delle specie di avvoltoio italiano, presente in Italia in numero talmente esiguo da essere considerato la specie avifaunistica a maggiore rischio di estinzione. Adesso l’animale è stato affidato alle cure del “Centro recupero fauna” di Calimera.
Il giovane capovaccaio, di nome Pina, è nato lo scorso anno al CERM – Centro Rapaci Minacciati (Toscana) e liberato il 16 maggio scorso nel Parco Naturale della Murgia Materana, nell’ambito del progetto LIFE Egyptian vulture, che ha lo scopo di favorirne la conservazione attraverso la riproduzione e la reintroduzione in natura dei soggetti nati in cattività.
Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, vede coinvolte Italia e Spagna (Isole Canarie) ed è coordinato da E-Distribuzione S.p.A. In Italia, Ispra Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale, ne segue, tra l’altro, la riproduzione, il rilascio e il monitoraggio post rilascio.
Una volta recuperata, in accordo del direttore del CERM Guido Ceccolini, Pina è stata ricoverata nel Centro recupero fauna di Calimera, dove sarà nutrita e accudita nell’attesa di essere restituita alle amorevoli cure di coloro che ne hanno seguito tutte le fasi della crescita e della reintroduzione.