LECCE – Rabbia e sdegno tra i tifosi giallorossi. E non si tratta solo della frustrazione per le decisioni arbitrali ma anche per quanto successo all’esterno dello stadio Via del Mare dove decine e decine di automobilisti si sono visti in bella mostra sul parabrezza delle proprie auto una contravvenzione. Abbiamo raccolto la testimonianza di un tifoso, Salvatore Palma. “Nella giornata di ieri, 11 settembre, dopo aver assistito alla partita Lecce-Monza, all’uscita dallo stadio, molti automobilisti (giungono notizie che fossero più di duecento), tra i quali lo scrivente Salvatore Palma hanno avuto la sgradita sorpresa di trovare sul parabrezza della propria auto un preavviso di accertamento di violazione del codice della strada, molto più semplicemente una contravvenzione, per divieto di sosta. Senza attardarsi in polemiche e sterili contestazioni, devo premettere che pagherò quanto dovuto (87 euro, oppure 60 euro se entro cinque giorni), dopo aver fatto, con un amico legale, una valutazione sulla sussistenza dei presupposti giuridici.
Tuttavia come utente e come tifoso, in spirito di collaborazione e compiendo lo sforzo di esercitare il tanto osannato e mai praticato ruolo di “cittadinanza attiva”, chiedo, soprattutto alle autorità preposte, di essere aiutato a capire la “ratio” di un simile provvedimento incomprensibile e vessatorio, tenuto conto di alcune considerazioni. Non era possibile parcheggiare nei pressi dello stadio perché tutti gli accessi erano bloccati e adeguatamente sorvegliati dalle Forze dell’Ordine che non consentivano a nessuno di transitare, soprattutto per questa ragione, i tifosi si sono dovuti barcamenare per parcheggiare la propria auto a notevole distanza dallo stadio, un po’ ovunque, nelle campagne circostanti, in prossimità degli svincoli della tangenziale, ai bordi della Lecce-San Cataldo, dopo e sotto il ponte nei pressi del borgo San Ligorio.
L’auto del sottoscritto e quella di tutti gli altri automobilisti interessati dal preavviso di accertamento, erano diligentemente parcheggiate sul ciglio della strada e non costituivano, nessuna di esse, intralcio per la circolazione, né potevano, in alcun modo, costituire ostacolo di alcun tipo, perché non era possibile il transito di veicoli in quanto tutta la zona era stata rigorosamente chiusa e adeguatamente transennata. Le operazioni di parcheggio dei singoli automobilisti erano avvenute quasi sotto gli occhi di un nutrito gruppo di vigili della Polizia Locale o Municipale della Città di Lecce che indossavano delle polo di color bianco e che da non molta distanza vigilavano sulla regolarità di quanto avveniva nei pressi, senza che nessuno di loro abbia provveduto a far rilevare ad alcuno, presunte irregolarità o inopportunità di parcheggio, che in una manifestazione sportiva di così vasta portata e risonanza, in un grande evento che coinvolge complessivamente poco meno di venticinquemila persone (verosimilmente ottomila/diecimila automobili), con tutte le problematiche logistiche e organizzative, sia per gli organizzatori che per gli utenti “organizzati”, appare quanto mai inopportuno o poco prudente procedere a quelli che appaiono veri e propri “colpi di mano” da parte di qualche “eroica” vigilessa.
Nella giornata odierna, mi sono premurato di fare varie telefonate agli uffici preposti e a chi poteva darmi qualche plausibile spiegazione dell’accaduto, quanto meno perché, da abbonato alla Tribuna Est Inferiore, non corressi il rischio di incorrere in ulteriori infrazioni per le prossime partite del Lecce. Non mi sono stati dati dei chiarimenti convincenti, ma solo “trinceramenti” generici ed anzi in qualche caso ho avuto delle risposte brusche e poco consone a persone che hanno il compito di rapportarsi con l’utenza (al netto della totale cortesia e disponibilità della dott.ssa D’Oria dei Vigili Urbani di Lecce).
Con questa email, pertanto, vorrei chiedere alle autorità comunali competenti (non ultimi sindaco e amministratori) di attivarsi per fare sì che tutti i preavvisi di accertamento vengano annullati o quanto meno perché simili comportamenti “donchisciotteschi” non abbiano più a ripetersi nelle prossime partite che si terranno al “Via del Mare” ed alla società dell’U.S. Lecce perché si faccia portavoce delle numerose lamentele che ieri, a caldo, sono state espresse, in forme anche vivaci, dai tanti tifosi che si sono visti improvvidamente danneggiati. Mi sembra la strada migliore non solo per non dissuadere i tifosi dal recarsi allo stadio ma anche, e forse soprattutto, per fare in modo che chi esercita il potere, piccolo o grande che sia, appaia sempre di meno distante da chi il potere lo deve “subire” e appaia sempre di più vicino e al servizio dei cittadini.
A stretto giro dalla pubblicazione del nostro articolo è arrivata la risposta dell’Unione Sportiva Lecce: “Le rispondo a nome della Società che rappresento, esprimendo la nostra più totale comprensione alle sue giuste osservazioni. Purtroppo non siamo interpellati, neanche per un consiglio, quando vengono decisi i “piani traffico” dell’evento e l’effetto disastroso degli stessi è ben visibile. A ciò si aggiunga questa politica sanzionatoria non discutibile in quanto tale (divieto di sosta), ma poco comprensibile se associata a restrizioni di traffico che, ovviamente, non permettono ai tifosi di rispettare al 100% il regolamento stradale. Come avrà potuto vedere, cerchiamo di produrre il miglior spettacolo sportivo possibile, facendo grandi sforzi, da tutti i punti di vista, senza ricevere alcun aiuto, se non quello vostro che ogni domenica vi recate allo Stadio, ci sostenete e, adesso, prendete pure una multa! Come ieri ha giustamente detto il nostro Presidente, a ragion veduta e su argomenti sportivi, ci sentiamo soli, ma ciò non significa che non continueremo a lottare per raggiungere i risultati che tutti vogliamo. Ed il Vostro apporto di tifosi è fondamentale. Con la speranza che qualcuno capisca e faccia in modo di agevolare le persone che si recano allo stadio, non di multarle per la passione che accomuna la città intera”.