BARI – Si è svolto il 10 e 11 novembre a Bari il meeting sul progetto StartUpp a cui hanno preso parte diverse università italiane, tra le quali l’Università del Salento. Hanno aperto i lavori gli interventi del Rettore dell’Università di Bari Aldo Moro, Stefano Bronzini e del Vice Ministro alla Giustizia Sen. Francesco Paolo Sisto.
Il Meeting è stato organizzato, appunto, nell’ambito del Progetto StartUPP “Modelli, Sistemi e Competenze per l’implementazione dell’Ufficio per il Processo avviato nel marzo 2022” che si caratterizza per i seguenti driver e strumenti di progettazione: chance management, innovazione diffusa, approccio multidisciplinare. Grazie al partenariato – fortemente voluto dal Rettore dell’Università del Salento, prof. Fabio Pollice, e dal Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche, prof. Luigi Melica – con l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro (capofila), Politecnico di Bari, Università della Calabria, Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, Università di Foggia, Università Mediterranea di Reggio Calabria, Università di Salerno, si è creata una community professionale per consentire approfondimenti tematici e per condividere strumenti operativi, casi di studio, know-how. Giovedì 10 e 11 novembre si è svolto a Bari, il primo Meeting tra i partners e i rappresentanti degli UU.GG.; per il nostro distretto fondamentale è stata la partecipazione del Presidente del Tribunale di Lecce, dott. Roberto Tanisi, della dott.ssa Adele Ferraro, della Dott.ssa Pasca, dei dirigenti amministrativi dott.ssa Alessandra Scrimitore e dott. Sergio Montanaro e del Presidente del Tribunale di Brindisi, dott. Valerio Fracassi, i quali hanno relazionato sulle sfide nascenti dalla nuova figura di funzionario per l’Ufficio del processo, inserita in via sperimentale nei tribunali italiani. Il progetto StartUPP si prefigge i seguenti obiettivi generali: aumentare l’efficienza e la qualità delle prestazioni del sistema giudiziario al fine di ridurre i tempi dei giudizi e garantire la ragionevole durata dei processi; garantire la messa a punto e la sperimentazione di modelli e metodologie di aggressione dell’arretrato civile e di gestione dei flussi in ingresso e delle sopravvenienze; migliorare la governance del sistema giurisdizionale, garantendo una strutturata e continua collaborazione e interazione col mondo accademico.
A rappresentare l’Università del Salento la professoressa Carmen Perago quale responsabile scientifica dell’Università del Salento: “L’Università del Salento, grazie al finanziamento ottenuto dal Ministero, ha selezionato ben 23 assegnisti di ricerca e sta completando la selezione di ulteriori 21 borse di studio nei settori giuridici, economici ed ingegneristici/informatici. – spiega la docente – Le figure esperte, sotto il mio coordinamento, stanno supportando il distretto della Corte d’Appello di Lecce e i tre Tribunali di Lecce, Brindisi e Taranto , partner strategici di Ateneo, nel garantire la diffusione e l’innovazione organizzativa dell’Ufficio per il Processo, in particolare le sezioni civili e/o i singoli giudici nella riorganizzazione e nello sviluppo delle loro prassi di lavoro in modo da favorire efficaci sinergie operative tra i magistrati e la nuova figura di funzionario destinato all’Ufficio per il Processo, sviluppare modelli stabili di cooperazione all’interno dell’UPP e potenziare la capacità di analisi, gestione e definizione dei processi e favorire l’efficace utilizzo delle tecnologie e dei software a disposizione dell’Ufficio per il Processo e delle cancellerie, individuare e sperimentare modelli e metodologie standardizzate per l’azzeramento dell’arretrato civile, facendo tesoro delle buone pratiche già sviluppate, nonché degli ostacoli emersi.”
La prof.ssa Perago, nella qualità di responsabile scientifico, ha poi messo in evidenza nel corso del meeting, l’offerta formativa della facoltà di Giurisprudenza dell’ ateneo salentino che, anticipando le linee del progetto stesso, ha già ridefinito i percorsi del corso di Laurea Magistrale di Giurisprudenza, allineandosi con le nuove esigenze del territorio, in un’ottica internazionalistica ed europea, e del settore giudiziario; ha, inoltre, introdotto forme di didattica esperenziale, basata sul problem solving e sull’avvio di laboratori e di simulazioni, ha potenziato gli insegnamenti che individuano modalità nuove di gestione del conflitto in funzione deflattiva del contenzioso e le cd. soft skills, cioè le competenze trasversali, introducendo unità di ricerca specialistiche.
Ugualmente aderente alle esigenze del sistema giudiziario è l’offerta post lauream: è presente la Scuola di Specializzazione per le professioni legali ( SSPL “Vittorio Aymone”) che, in vista dell’entrata in vigore del nuovo rito civile ha rinnovato moduli e tirocini d’intesa con l’avvocatura, e, in via sperimentale, ha già organizzato un corso per partecipare alle selezioni per le figure di UPP. Sono presenti Master di II livello che mirano a specializzare il funzionario ( Master in Accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie – ASSO; Amministrazione pubblica:principi, regole, strumenti e tecniche – Apprest, in Banking, financial and insurance law). Inoltre, ha introdotto la Laurea Magistrale in Governance euro-mediterranea delle politiche migratorie che, in questo periodo storico particolarmente travagliato, offre gli strumenti per formare, in un mondo del lavoro cangiante e variegato, operatori del settore in grado di supportare le continue sfide vissute dagli uffici giudiziari per un giustizia sostenibile e di prossimità.