SALENTO – Cittadinanzattiva con la rete del Tribunale per i diritti del malato di Lecce – Scorrano – Poggiardo – Maglie – Galatina – Copertino e con il suo Coordinatore Territoriale: Angelo Oliva anche quest’anno ha offerto il proprio servizio d’informazione, ascolto, consulenza e intervento a favore dei Cittadini in una situazione a dir poco problematica. Il seguente Report mira quindi ad offrire un’agevole ed immediata lettura dei punti di debolezza in ciascuna realtà allo scopo d’individuare gli ambiti più critici spesso comuni a tutti gli Ospedali con l’auspicio che il lavoro presentato venga analizzato dalla Direzione Strategica della ASL di Lecce per poi assumere le dovute decisioni per rendere il servizio sanitario più efficiente, efficace ed utile nel rispetto primario dei bisogni e dei diritti del Cittadino e nel rispetto del ruolo e dei compiti di ciascuno offrendo sin d’ora la disponibilità collaborazione del Movimento nell’interesse di tutta la Cittadinanza e nel rispetto ed in riferimento a quanto previsto dal Protocollo d’intesa tra il Dipartimento “Promozione della salute e del benessere sociale e dello Sport per tutti “ della Regione Puglia e Cittadinanzattiva Puglia redatto il 12/08/2020.
Nonostante il grave momento cui tutti noi stiamo vivendo Cittadinanzattiva con il Tribunale per i diritti del malato dell’A.T. di Lecce non si è sottratta all’impegno per essere vicina ai cittadini preoccupati per la loro salute e aiutarli a risolvere i loro problemi e dare risposte risolutive. Il compito di Cittadinanzattiva con il TDM sarà sempre quello di essere “sentinella attiva e vigile “ a salvaguardia e tutela della salute dei cittadini tutti senza alcuna distinzione di posizione. Non saremo spettatori inermi ma attenti ed interessati a segnalare in tutte le sedi e a tutte le autorità preposte, così come lo abbiamo sempre fatto, ogni disservizio e mancanza di rispetto verso i pazienti, al fine di poter contribuire a migliorare il nostro SSN.
L’attività di Cittadinanzattiva con i Responsabili della rete dei T.D.M. dell’A.T. di Lecce e con il Coordinatore Dott. Angelo Oliva è consistita e continua ad essere svolta: – nell’ascolto e accoglienza su problematiche e segnalazioni di Cittadini; – nello svolgere le verifiche di tali segnalazioni; – nell’attivarsi per facilitare la tutela di un diritto violato o disatteso; – nel mettere in contatto, in casi particolari, i consulenti della Sede con il Cittadino e il Cittadino con le Istituzioni per avere risposte mirate; – nell’instaurare rapporti con la Direz. Gen.le e i vari reparti al fine di chiarire i casi trattati e favorire l’apporto di miglioramenti nell’organizzazione e ove necessario promuovere forme di collaborazione e di confronto; – nello svolgere monitoraggi e iniziative di coinvolgimento e sensibilizzazione sia per gli utenti che per gli operatori sanitari. Cittadinanzattiva e la Rete dei T.D.M. hanno potuto verificare in particolar modo che i Cittadini si sono rivolti agli sportelli dei T.D.M. per chiedere “ aiuto “ e per chiedere “quando e come “ potevano conoscere il loro stato di salute e l’evoluzione delle loro patologie visto che, causa le enormi difficoltà riscontrate, la moltitudine di regole e circolari, i disservizi, le complicate pratiche burocratiche dovute anche alla mancanza
di dialogo e interlocuzione anche telefonica con i vari Uffici preposti si vedevano negati o posticipati i sacrosanti dovuti controlli preventivi e di routine.
E’ proprio in tali perduranti circostanze che il nostro S.S.N. ha palesato e fatto emergere tutte quelle fragilità già da tempo fatte rilevare e portate a conoscenza della Direzione Strategica della ASL di Lecce dal Tribunale per i diritti del malato. Ci riferiamo in particolar modo: – alla perdurante e cronica carenza di personale medico, infermieristico e tecnico; – alla mancata sostituzione di apparecchiature ormai obsolete che, causa ripetuti guasti, provocano disagi e rinvio di esami strumentali; – ai servizi sanitari centrali e periferici ormai al collasso; – all’inefficienza di numerosi Uffici che continuano a non rispondere al telefono; – a lunghe code ed ore di attesa presso i vari CUP che operano in spazi ristretti come avviene al CUP della Cittadella della salute ove non vengono rispettate le norme di distanziamento; – alle infinite liste di attesa per attività, servizi o prestazioni di prevenzione primaria e secondaria (vaccinazione e screening); – liste di attesa per trattamenti terapici ( ricoveri ospedalieri, interventi chirurgici, presa in carico in ADI, nelle RSA, ecc.); – liste di attesa per trattamenti riabilitativi; – liste di attesa per intervento alla cataratta – per colonscopia (attesa 12 – 14 mesi) – per visita endocrinologica (attesa 9 – 12 mesi) – per RMN colonna (attesa 12 – 14 mesi) – per RMN maxillo facciale (attesa 10 – 12 mesi)
– per RMN angiografia distretto vascolare intracranico (attesa 12 -14
mesi) – per RMN cervello tronco encefalico (attesa 10 – 12 mesi) – per RMN tiroide (attesa 10 – 12 mesi) – per ECD cardiaco ( attesa 8 10 mesi) – per ECO transrettale (attesa 9 – 10 mesi) – per ECG da sforzo (attesa 8 – 9 mesi) – per visita diabetologica (attesa 7 – 9 mesi)
– esofagogastroduodenoscopia (attesa 8 – 10 mesi) – elettromiografia (attesa 10 – 12 mesi – impossibilità di procreazione assistita causa la chiusura del PSO di Nardò. A ciò possiamo aggiungere le innumerevoli lamentele di cittadini per le visite “ NON PRENOTABILI “ e, pertanto, visti i tempi, su indicati, un monitoraggio di Cittadinanzattiva ha stimato in migliaia di prestazioni arretrate che, in aggiunta a quelle che quotidianamente vengono chieste, richiederebbero 2 – 3 anni per essere smaltite, e se non si provvede da subito assisteremo ad un aggravarsi del problema con tutto ciò che ognuno di noi può immaginare e che provocheranno una progressiva richiesta di ricoveri e, ahimè, di decessi.
Tali inaccettabili tempi di attesa oltre ad essere percepiti dai cittadini come una fonte di protesta e malcontento verso il SSN in quanto compromette l’accessibilità e fruibilità delle prestazioni da erogare, sono in assoluta contraddizione con la parola “ PREVENZIONE “ tanto raccomandata dagli addetti ai lavori: quando si invitano i Cittadini alla prevenzione alla salute significa che il SSN ha l’obbligo di garantire ed essere in grado di offrire al cittadino in tempi utili tutto ciò necessario per la tutela della propria salute e far sì che venissero garantiti i LEA. Siffatte lungaggini hanno come conseguenza quella di costringere il cittadino a migrare fuori regione anche per eventuali interventi chirurgici e di ricoveri causa anche la mancanza nella nostra ASL di alcune patologie rare, contribuendo alla mobilità passiva o a ricorrere, in casi di urgenza, a strutture private o in ALPI dietro pagamento, risorse economiche permettendo.
Il TDM chiede una maggiore dignità dei LEA in tutti i meccanismi: dai piani di rientro a quelli di riordino, perché non può essere prassi di un paese civile, ancorché sottoposto a restrizioni economiche, non assicurare le prestazioni dovute, in quanto nessuno deve essere lasciato solo, ne essere escluso dall’esercizio del diritto alla salute. Non dovrà essere consentito che per accedere alle prestazioni sanitarie il cittadino debba caricarsi di oneri organizzativi e logistici insopportabili. Il cittadino chiede di trovare risposte di salute nella Sanità Pubblica o privata accreditata con la reale presa in carico del paziente e chiede soprattutto di non essere vittima di disfunzioni o disorganizzazioni diffuse. Per una buona sanità occorre organizzare un sistema più razionale e più sicuro con una pluralità di servizi territoriali, domiciliari, residenziali unitamente al diritto di usufruire di tutte le attrezzature adeguate e necessarie per la propria particolare condizione di salute e con personale qualificato.
Sappiamo che è un’impresa difficile ma non impossibile se sarà perseguito l’obiettivo del primo bene comune che è la salute nell’interesse generale. Cittadinanzattiva e il Tribunale per i diritti del malato hanno sempre operato e sottolineato per fare modificare comportamenti dannosi al fine di dialogare con le Istituzioni, risolvere conflitti, promuovere diritti, difendere i Cittadini da ingiustizie e valorizzare le competenze e nel contempo ha voluto e vuole esprimere anche un attestato di fiducia e collaborazione che si è instaurata con la classe medica che quotidianamente svolge i propri gravosi compiti nonostante le limitate risorse e i continui tagli inspiegabili che tanto disagio e preoccupazione provocano ai Cittadini che non vedono adeguate risposte ai loro sacrosanti diritti.
Occorre un cambio di passo immettendo cospicue risorse nel comparto sanitario al fine di poter garantire i LEA nella loro totalità e sicurezza per la salute di tutta la cittadinanza e nel rispetto dei tempi previsti per effettuare visite ed esami. Occorre impiegare al meglio le risorse disponibili e distribuire con competenza le risorse umane nei vari settori. Si deve far tesoro dell’emergenza e mettere mano subito e rivedere totalmente il piano sanitario regionale che si è dimostrato, come già in passato lo abbiamo denunciato, sin dall’inizio e, specie ora, deficitario in tutte le sue parti e non più efficace dinanzi a tali emergenze.
Cittadinanzattiva e la Rete dei T.D.M. dell’A.T. di Lecce con il suo Coordinatore Angelo Oliva per ogni criticità rilevate e fatte pervenire alla Direzione Strategica ha da tempo fornito e continua a evidenziare alle Istituzioni preposte le proprie proposte risolutive che così si possono riassumere:
1) incremento delle ore di funzionamento delle apparecchiature
strumentali (TAC-RMN-PET-Ecografi, ecc.) con relativo aumento di
risorse umane.
2) Sostituzione delle apparecchiature ormai obsolete e acquisto di
quelle di ultima generazione.
3) Aumento del budget assegnato alle strutture private convenzionate
consentendo l’aumento delle prestazioni strumentali e sottoscrivendo
accordi con le case di cura private in modo tale di abbattere le liste di
attesa, così come prevede l’art.5 della legge Reg.le n.13 del
28/03/2019
4) Utilizzo al meglio delle risorse stanziate dal PNRR e dalla Regione
Puglia riguardo la riduzione delle liste di attesa.
5) Attuazione in pieno e rendere pubblico il PNGL che è tutt’ora
deficitario.
6) Applicare rigorosi criteri di appropriatezza clinica e organizzativa
nell’accesso alle prestazioni con la collaborazione dei medici di
medicina generale.
7) Rendere operativi i già individuati Ospedali di Comunità che hanno
richiesto l’impiego di notevoli somme e che ad oggi risultano quasi
vuoti, consentendo in tal modo di liberare posti di pazienti
bisognevoli di lunga degenza e cronicità e consentendo al P.S. del V.
Fazzi e agli altri P.S. di poter in breve tempo ricoverare i pazienti ed
evitare lunghe attese di ore e giorni in P.S.
8) Rivisitare e riorganizzare il reale bisogno del personale medico,
tecnico e infermieristico nei vari reparti con la conseguente verifica
dei carichi di lavoro.
9) Incremento delle risorse umane riguardo l’assistenza domiciliare sul
territorio, a tutt’oggi deficitaria.
In conclusione i casi e segnalazioni affrontate dai vari TDM dell’A.T. di
Lecce nel corso del 2022 son stati 510 parte delle quali sono stati risolti in maniera soddisfacente grazie all’opera dei Responsabili e volontari dei TDM e alla disponibilità dei medici, delle Direzioni Mediche e della Direzione Strategica dell’ASL di Lecce.
Per una migliore facilità di lettura dei dati le varie segnalazioni son state suddivise in aree secondo la tipologia di criticità allo scopo di evidenziarle affinché diventino occasione di miglioramento dei servizi per promuovere l’efficienza e il gradimento:
a) Accessibilità (impossibilità o difficoltà del cittadino di poter
accedere e usufruire di servizi) N° di casi 141
b) Adeguatezza (riguarda la condizione e organizzazione dei
reparti, del personale e servizi) N° di casi 78
c) Fruibilità (di servizi, condizione e funzionamento) N° di casi 69
d) Prestazioni sociali (servizi di sostegno) N° di casi 64
e) Trasparenza (carenza d’informazioni su contratti, procedure,
erogazione di servizi) N° di casi 72
f) Comportamenti del personale (trattamento pazienti) N° di
casi 12
g) Qualità (livello di soddisfazione dei cittadini) N° di casi 74