SURBO/LIDO MARINI (Lecce) – Lasciare un’inserzione negativa su internet su un locale dove il cibo e il servizio non sono per nulla piaciuti rientra nel diritto di critica e non configura il reato di diffamazione aggravata. A sancirlo è una sentenza del Tribunale di Lecce che ha assolto una donna per una pessima recensione comparsa su Google su una trattoria-pizzeria di Lido Marini, una delle marine di Ugento che d’estate si popola di turisti e vacanzieri. Il commento in questione, effettivamente, è stato inserito su internet il 24 luglio del 2020.
“La seconda porzione non consone al prezzo, pesce scaduto, locali fatiscenti” scrisse sul web questa cliente residente in un comune salentino scatenando l’immediata reazione della titolare (assistita dall’avvocato Luigi Chiffi) che decise di denunciare la donna, residente a Surbo, perché “il commento – contestava – si rivolgeva e poteva essere visto da una platea indefinita di persone”. Non per il Tribunale che ha vagliato l’effettiva gravità del post, uno dei tanti che circolano sul web nelle pagine di locali, trattorie e pizzerie. Per il giudice monocratico della seconda sezione penale Fabrizio Malagnino “benché il contenuto dell’inserzione si debba ritenere oggettivamente e materialmente offensivo risulta tuttavia scriminato dall’esercizio del diritto di critica che spetta ad ogni privato cittadino”. Peraltro come si legge sempre nelle motivazioni della sentenza “il messaggio corrisponde, sostanzialmente, a verità in quanto oltre a non essere stato questo oggetto di espressa e documentata confutazione da parte del denunciante nel corso dell’istruttoria sono emersi numerosi e significativi elementi che depongono sulla fondatezza delle osservazioni in recensione dell’imputata”.
Una recensione sul web, poi, riveste indiscutibile rilevanza sociale essendo innegabile l’interesse pubblico che ha per la collettività dei consumatori nel conoscere i profili di professionalità, qualità ed eventuale inaffidabilità di determinati operatori commerciali. Per il giudice “il senso delle recensioni google come di altri operatori è finalizzato a determinare il grado di feedback di una certa attività”. E nel caso dell’imputata sebbene avesse attuato una dura ed aspra critica della professionalità “non ha esposto i fatti in modo scorretto o con toni esorbitanti dai confini del normale confronto dialettico scadendo nel mero attacco personale”.
Le critiche, nello specifico, avevano riguardato la qualità e l’igiene della trattoria-pescheria. Ebbene, su questo punto dalle risultanze processuali, la bontà dei prodotti della cucina e della pulizia ha lasciato manifestatamente a desiderare come evidenziato dalle numerose recensioni “a dir poco allibite – come riporta il giudice – da parte di una moltitudine di clienti insoddisfatti ed esterrefatti”. Critiche e opinioni, dunque previste dall’articolo 21 della Costituzione e quindi non punibili tanto che l’imputata, difesa dall’avvocato Ilario Manco, è stata assolta perché il fatto non costituisce reato.