Lecce – Lo sappiamo, Lecce- Spezia non è una partita come le altre e lo sappiamo perché lo ha deciso il pubblico. Gli striscioni ed i manifesti (4×3) apparsi in città non lasciano molti dubbi: “devi vincere”. Incitazione animosa, assai animosa. Tutto questo è sacrosanto se si considera l’opportunità irripetibile, specialmente con l’ultimo scivolone del Verona, il Lecce deve fare la sua impresa arrivati a questo punto, fare i tre punti contro la diretta concorrente, una delle due. Già, col Verona questa impresa non è venuta e mister Baroni in sala stampa ha spiegato anche il perché: il Verona per sue caratteristiche, non proprio legate ad un calcio finissimo, mette in crisi il Lecce, viceversa lo Spezia “gioca”, ergo, potrebbe aprirsi ed i giallorossi potrebbero colpire. Il Verona non gioca, inteso in senso lato come squadra rude ed antipatica, Lo Spezia deve giocare, a mio avviso, deve provare a fare la partita, non ha molta scelta. Le assenze ci sono ma mister Baroni promette una equa valutazione per eventuali sostituzioni dal primo minuto. Ma, assenze o non assenze questa è una partita estremamente diversa, la pressione psicologica è incredibile: il pubblico vuole la vittoria e la permanenza in serie A. Una cosa va anche valutata, che i destinatari di questa passione/pressione la sappiano trasformare in forza vitale e sano agonismo. In ogni caso al Via del Mare domani ci deve essere una festa dello sport, quale che sia il risultato, allo stadio vanno tanti bambini e famiglie, vincere si deve, ovunque, anche sugli spalti.
Lecce-Spezia non una partita come le altre, ma, occhio alla pressione
di Flavio De Marco
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