“Sono giunti riscontri importanti, oggi in Commissione Sanità, rispetto alle criticità che ho riscontrato e messo nero su bianco, a seguito della mia visita ispettiva nell’ospedale Ferrari di Casarano. Il mio report fotografa la situazione al 21 febbraio scorso, ed è servito da sprone per accorciare i tempi di alcuni interventi: si è provveduto a dotare specifici reparti di strumentazioni e personale, e a sostituire alcuni specialisti in via di pensionamento”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani.
“Ringrazio la dottoressa Gabriella Cretì, direttore medico dell’ospedale di Casarano, per la chiarezza e la puntualità nei riscontri. Ma andiamo per ordine.
Al Pronto Soccorso, che nei primi sei mesi del 2023 ha registrato 40mila accessi, avevo segnalato la carenza di personale medico, che costringe i pazienti a lunghe attese al triage e ad una prolungata sosta in barella, in mancanza di posti letto. Mi è stata confermata la penuria di specialisti che vogliano investire la propria professionalità su ospedali decentrati come quello di Casarano, declassato a ospedale di base nonostante serva un bacino di utenza vastissimo del sud Salento, che in estate si estende a 700/800mila persone in ragione delle numerosissime presenze turistiche. Di contro, sia infermieri che oss sono in numero superiore rispetto alla pianta organica per far fronte alle emergenze. La tac, che nel giorno della mia ispezione era rotta, nel frattempo è stata riparata ed è in pieno funzionamento. Secondo notizie fornite dall’Ingegneria clinica del Ferrari, sono arrivati tre nuovi elettrocardiografi ma si è deciso di assegnarli ai reparti di Ortopedia, Rianimazione e Cardiologia, visto che al pronto soccorso ce ne sono già due, benché datati. È stata chiesta la sostituzione dell’ecografo, da me sollecitata, e il primo apparecchio già assegnato è stato dato in dotazione alla Rianimazione. Qui, dove segnalavo la carenza di posti letto, è stata confermata oggi l’operatività di 6 posti letto sugli 8 previsti dalla rete regionale, e per attivare gli altri due posti letto si sta adeguando la vecchia ala con lavori cominciati a gennaio 2023.
La dottoressa Cretì ha confermato la penuria di medici in Chirurgia generale (4 quelli in servizio anziché 7) ma ha escluso sofferenze, grazie al considerevole supporto da parte del dipartimento dell’area chirurgica con la disponibilità di 6 medici del Fazzi di Lecce per turni guardia, reperibilità e interventi in sala operatoria. Al 22 luglio – questo il dato emerso oggi in audizione – sono stati effettuati 1.908 interventi chirurgici nel 2023 e si prevede di arrivare a 4mila.
Buone notizie per la Cardiologia, dove paventavo la mancata sostituzione dello specialista responsabile in procinto di pensionamento. Una nuova cardiologa ha già preso servizio da qualche giorno e un altro specialista è in arrivo in mobilità dal Fazzi.
Anche ad Urologia la sostituzione del medico che andrà in pensione ad ottobre è stata preceduta dall’arrivo di un nuovo specialista il 1° aprile scorso.
Nel reparto di Neurologia sollecitavo l’attivazione di una Stroke Unit per i casi di ictus, che è presente solo a Lecce ma è insufficiente per l’intera Asl, e dalla direttrice Cretì è giunta oggi la notizia che è stato presentato e approvato un progetto ad hoc, con un corso di formazione per infermieri già realizzato e l’ok dell’ufficio tecnico per l’accreditamento temporaneo.
L’unità di Oncoloigia lavora a ritmi serrati, e sono state create agende esclusive per il Centro di orientamento oncologico CORO, in modo da accorciare i tempi di attesa per gli esami diagnostici per i pazienti oncologici.
Per Nefrologia segnalavo la necessità di un prisma per setticemie ed emodialisi, e di osmosine a due bracci per eseguire una dialisi di qualità per due utenti alla volta. Il primo apparecchio è stato consegnato 25 giorni fa, mentre per il secondo la richiesta è stata effettuata di recente. Quanto aI personale, sono attesi rinforzi a settembre: i medici in organico restano al momento solo 4 e manca il tecnico della dialisi.
Molte risposte mi confortano e mi incoraggiano a proseguire sulla via della osservazione partecipata a cui sono improntate le mie ispezioni, per constatare di persona le carenze e le necessità di ogni reparto, insieme al personale della sanità e ai pazienti.
All’audizione di oggi, convocata su mia richiesta, c’è stata la partecipazione attenta dei rappresentanti sindacali che ringrazio per il loro contributo – Polimeno (Cgil funzione pubblica), D’Ambra (Cisal sanità) e Riso (Uil funzione pubblica) – come anche il sindaco di Casarano Di Nuzzo e il presidente del Comitato Pro Ferrari, Casciaro. Quello che è emerso è un quadro di generale incertezza sul futuro di quest’ospedale strategico e irrinunciabile per il Basso Salento che, a prescindere dalle classificazioni, resta un punto di riferimento irrinunciabile per la popolazione. Per ridurre il ricorso alla mobilità passiva che alimenta i fondi e le casse del nord pesando sulle nostre, bisogna riorganizzare la rete ospedaliera potenziando gli ospedali periferici come il Ferrari, anche per decongestionare il Fazzi ed evitare il collasso. La Fazzi-dipendenza rischia di far scoppiare la sanità salentina”.