SALENTO – Una talpa in famiglia aveva svelato retroscena raccapriccianti: in casa nonno e nipote, tra i 13 e i 14 anni, vedevano film porno insieme, una ventina di dvd per diversi mesi. E poi il ragazzino era costretto a subire atti sessuali. Un anziano, residente in un comune del basso Salento, di 76 anni, era così finito sotto processo con l’accusa di corruzione di minorenne aggravata.
Il processo, davanti al giudice monocratico Andrea Giannone, si è concluso con una sentenza assolutoria perché il fatto non sussiste a fronte di una richiesta di 1 anno e 8 mesi di reclusione. Una vicenda uscita allo scoperto grazie alle rivelazioni di un familiare ma che il minore non aveva del tutto confermato quando è stato sentito a sommarie informazioni. Un “blitz” dei carabinieri consentì effettivamente di sequestrare una ventina di dvd.
La vicenda, però, si inquadrava in un contesto familiare piuttosto degradato e difficile in cui sarebbero sorte “guerre” intestine. La difesa (rappresentata dall’avvocato Federico Martella) ha sempre insistito sulla tesi dell’inattendibilità delle dichiarazioni fornite dal minore. I genitori del ragazzino, rappresentati dall’avvocata Daniela De Liguori, si erano costitiuiti parte civile.