TAURISANO (Lecce) – Pretendeva obbedienza assoluta dalla moglie perché donna. Pretese che si tramutavano, di sovente, in maltrattamenti. Fisici e psicologici. E se la donna si fosse ribellata rivolgendosi alle forze dell’ordine l’avrebbe ammazzata. Un 37enne di Taurisano, arrestato agli inizi di giugno (si trova sempre in carcere), è stato raggiunto da un decreto di giudizio immediato con le accuse di maltrattamenti in famiglia ed estorsione, reati entrambi aggravati. Gli abusi in casa andavano avanti da tempo. a volte, anche alla presenza dei figli piccoli della coppia.
L’uomo, secondo le indagini condotte dagli agenti del Commissariato di Taurisano, pretendeva continue somme di denaro dalla moglie (fino a 50 euro) al giorno da destinare all’acquisto di sostanze stupefacenti. E se la donna osava ribellarsi, volavano le suppellettili di casa e schiaffi. La vicenda ha preso il via nel mese di aprile, da una segnalazione anonima ricevuta dai Servizi sociali del paese. Alcuni cittadini hanno segnalato i presunti maltrattamenti quotidiani, sia fisici che psicologici, Nel mese di aprile i poliziotti taurisanesi, al termine di alcune indagini, avevano già cercato di convincere la donna a formalizzare la denuncia, con l’appoggio anche del suocero, a conoscenza dei comportamenti violenti del figlio.
Soltanto il 29 maggio, però, la vittima ha trovato il coraggio di denunciare, persuasa dal fatto che la situazione fosse pericolosa non solo per lei, ma anche per i bambini. Avvisato il sostituto procuratore, è stato subito attivata la procedura del cosiddetto “Codice rosso”, per poi procedere alla emissione della misura cautelare. Subito dopo la notifica del giudizio immediato, l’avvocato difensore Giorgio Caroli ha concordato un patteggiamento a 3 anni di reclusione con la pm titolare del fascicolo, Rosaria Petrolo e che dovrà essere ratificato da un giudice per le indagini preliminari.