SALENTO – Picchiata in pubblico, costretta a inviare foto hard al suo fidanzato per mantener in vita la relazione sentimentale e financo umiliata quando è stata minacciata di consumare un rapporto sessuale con un amico del suo ragazzo davanti a quest’ultimo. Per mesi una giovane salentina, di appena 16 anni, sarebbe rimasta ostaggio del suo compagno: un giovane di due anni più grande di lei e residente in un comune limitrofo. Minacciata, peraltro, di non confidarsi con nessuno se non avesse voluto subire pesanti ripercussioni.
Agli inizi di maggio, però, la giovane si presenta negli uffici del Commissariato di Galatina. Davanti ai poliziotti mette nero su bianco tutti i dettagli di una relazione che si era rivelata tormentata sin dal suo inizio. Nel frattempo il nome del 18enne, difeso dall’avvocato Rocco Vincenti, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla pm Erika Masetti con le accuse di violenza sessuale, violenza privata e stalking. I telefonini della ex coppia sono stati sequestrati ed è in corso una consulenza affidata al dottore Silverio Greco. Dai contatti tra i due, gli investigatori confidano di trovare i necessari riscontri al contenuto della denuncia formalizzata dalla minore.
Questo il fronte delle accuse che dovrà poi essere attentamente vagliato tenendo conto, ovviamente, della versione dell’indagato. I due, così come raccontato dalla ragazzina assistita dall’avvocato Stefano Zurzolo, si conoscono a fine febbraio in una discoteca del Salento. Decidono di allacciare una relazione sentimentale che, con il passare del tempo, si fa sempre più difficile, costellata da continui litigi sfociati e in episodi di violenza nei confronti della minore. Già, solo dopo pochi giorni dell’inizio della relazione, lui le chiede foto sessualmente esplicite minacciandola di non rivedersi più se non avesse assecondato le sue richieste. Settimane dopo, il rapporto naufraga del tutto: la minore viene aggredita fisicamente per essersi rifiutata di avere un rapporto sessuale.
Pressioni fisiche e psicologiche sfociate in una richiesta choc: nella notte tra il 9 e il 10 aprile la ragazza riceve numerosi messaggi dal fidanzato con cui le intima di consumare momenti di intimità con un amico: atto, peraltro, che nelle intenzioni del 18enne, doveva consumarsi davanti ai suoi occhi. Richieste a cui la ragazza non dà seguito ma che chiaramente la destabilizzano. Nei giorni seguenti si susseguono altri episodi di violenza: la 16enne viene aggredita davanti a una scuola e minacciata con una pistola che il fidanzato le fa vedere in macchina davanti ad altri amici.
A fine aprile, la ragazzina trova la forza di comunicare al fidanzato la volontà di chiudere la storia. Non sa, però, che quella decisione le avrebbe causato altri problemi: da un cellulare di un parente stretto, l’ex fidanzato le inoltra un messaggio con cui la minaccia di non parlare con nessuno su quanto accaduto. Le conseguenze? Pesanti ripercussioni nei suoi confronti, della sua famiglia e dei suoi amici. In sede di denuncia, la minore ha anche spiegato di non essersi mai rivolta alle forze dell’ordine e di non aver mai raggiunto qualche ospedale della provincia per ricevere le cure alle violenze subìte proprio perché spaventata dalle conseguenze che ne potevano scaturire.
Ora su tutta la vicenda un primo punto fermo verrà apposto con gli esiti della consulenza: in particolare verranno estrapolati tutti i video, i messaggi, le chiamate e le chat che la coppia si è scambiata in questi mesi.