Nella gestione della xylella è essenziale “l’immediatezza dell’intervento e che i ricorsi fanno solo perdere tempo all’amministrazione che invece deve intervenire subito, così come è accaduto a Canosa di Puglia che con l’intervento immediato dell’eradicazione dell’organismo nocivo, oggi si può dire che l’area è indenne”. Lo ha dichiarato il responsabile della Sezione Osservatorio fitosanitario pugliese, Salvatore Infantino, che oggi è intervenuto in audizione alla Commissione regionale d’indagine per accertare eventuali responsabilità amministrative nell’attività del contenimento della xylella fastidiosa, presieduta dal consigliere Massimiliano Di Cuia.
Infantino ha risposto ai quesiti avanzati dal consigliere regionale e assessore al Bilancio Fabiano Amati ha chiesto alcuni approfondimenti sulle vicende relative ai vari ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, presentati dai proprietari dei terreni per impedire gli espianti e da parte dei Comuni per chiedere l’annullamento dei Piani contenenti le misure fitosanitarie e la lotta al vettore. Infantino ha ribadito “che il danno principale è il rallentamento dell’azione del servizio, anche se continuano ad essere applicate le misure di eradicazione per le aree indenni, dove vengono abbattute anche le piante suscettibili presenti nell’arco dei 50 metri”.
L’assessore regionale all’agricoltura, Donato Pentassuglia, ha evidenziato che “non è stato prestato il fianco ad alcun tipo di polemica, chiamando sempre tutta la comunità scientifica ad essere ascoltata e per ogni decisione presa sugli abbattimenti è stato semplicemente applicato il Regolamento che prevede di intervenire nei 50 metri di raggio. Inoltre, lavorare con velocità ci aiuta a tutelare il patrimonio arboreo” ha concluso l’assessore.