LECCE – Come volevasi dimostrare, a poche ore dallo sgombero coatto del centro sociale TERRA ROSSA voluto in modo quasi ossessivo dal Sindaco Perrone e dall’assessore Monosi, i locali dell’Ex Asilo “Angeli di Beslan” tornano ad essere luogo di degrado, come denunciato dai residenti del quartiere. Lo comunica in una nota il Collettivo Terra Rossa.
Dopo lo sgombero repentino del centro sociale Terra Rossa – si legge nel comunicato – gli spazi del’ex asilo tornano infatti ad essere un ricettacolo di prostitute vittime di sfruttamento e tossici. Già dalle prime ore successive allo sgombero infatti i residenti, fin dall’inizio solidali con il Terra Rossa, hanno notato strani movimenti interni e limitrofi alla ‘scuoletta’.
Sono tornate le prostitute ai due capi della strada così come i tossici. Addirittura, nella notte tra il 7 e l’8 maggio è dovuta intervenire una ambulanza per soccorrere un tossico in evidente stato di shock da overdose con ancora il braccio sporco di sangue, tutto questo a pochi passi da una scuola materna e da un condominio abitato da molti bambini che frequentavano quotidianamente la ludoteca sociale organizzata al Terra Rossa.
Il collettivo Terra Rossa denuncia l’azione irresponsabile dell’amministrazione comunale che preferisce l’insicurezza dei propri cittadini, il degrado sociale e la micro-criminalità, a un’esperienza virtuosa di servizi al cittadino erogati in forma gratuita.
Nessun tossico e nessuna prostituta ha frequentato via Franco Casavola nei 55 giorni di presidio democratico e attività sociali del Terra Rossa. Dopo lo sgombero effettuato per reprimere l’autorganizzazione dei cittadini la situazione nella zona è cambiata in modo drastico e in senso negativo per i residenti che ora non si sentono più al sicuro.
Il Sindaco e i suoi assessori dovranno rispondere ai cittadini di questo loro grave atto di irresponsabilità politica.
Nel frattempo il collettivo Terra Rossa continua la sua resistenza e insieme alla Università Popolare Asylum deposita all’ufficio protocollo formale richiesta di incontro (la seconda a dire il vero) al Sindaco Perrone, all’assessore al Patrimonio Monosi, all’assessore alle politiche giovanili Delli Noci e a tutti i capigruppo consiliari per discutere di spazi sociali e degrado a Lecce e per ragionare sulla necessità in tempi di crisi di forme di welfare alternativo erogati in forma gratuita attraverso l’autorganizzazione e l’impegno civico dei cittadini di Lecce.