LECCE – “Il fatto non sussiste”, i giudici di primo grado hanno chiarito all’attuale rettore che quelle dell’ex magnifico non erano da considerare minacce. Sussiste, però, la poco edificante immagine di un’Università del Salento in guerra continua, tanto da finire in Tribunale più volte. Studenti contro professori, rettore contro ex rettore. La denuncia penale per risolvere ogni questione non paga. Mentre si attende il verdetto di altre denunce, ci si chiede se sia stata azzeccata la scelta di trascinare certi veleni e attriti di fronte ai giudici, esponendosi così a un clamore mediatico che non fa molto bene all’istituzione. Vincenzo Zara ha deciso di denunciare il suo ex amico, l’ex rettore Domenico Laforgia: un’inedita guerra giudiziaria tra rettori che ha lasciato tutti basiti. Eppure, l’ex magnifico ha sostenuto con la sua squadra, durante le elezioni, l’attuale rettore, che è stato perfino suo protettore, quando era al potere. Insomma, esisteva prima dello scandalo un reciproco sostegno.
Sembra che Zara non abbia gradito i consigli di chi ha contribuito a portarlo al potere: secondo le indiscrezioni, pare che a lui suonassero come ingerenze, come voglia di comandare ancora. I giudici, oggi, ci dicono che il tentato abuso di ufficio e le minacce non sussistono: ma quanto tempo perso, quante risorse impiegate per un nulla di fatto? Non sarebbe stato meglio risolvere diversamente la questione? Giovano veramente all’immagine dell’Unisalento queste denunce, compresa quella nei confronti di una suora? Per ora atteniamoci a questa prima battaglia persa da Zara: non resta nulla, tranne i titoli che raccontano di veleni mai sopiti. Tra nuclei di valutazione e commissioni etiche dimissionari, attacchi al vetriolo in Senato accademico e comunicati taglienti delle associazioni universitarie, l’attuale rettore è in mezzo a una tempesta. In molti gli contestano una gestione fatta di troppi tagli e di occasioni che rischiano di andare perdute, come quella dei fondi per l’edilizia universitaria. C’è, comunque, un astio dovuto a quello che i laforgiani hanno interpretato come “un cambio di casacca”.
Secondo i delusi, Zara, dopo essere stato eletto con i voti della squadra dell’ex rettore, si è alleato con gli avversari sconfitti, per realizzare una gestione non concordata e totalmente diversa da quella di Laforgia. La guerra difficilmente finirà con una stretta di mano. La rivincita dell’ex rettore è cominciata anche grazie a Michele Emiliano: il governatore gli ha conferito il prestigiosissimo incarico di capo del dipartimento che si occupa di Innovazione e Università. In altre parole, Zara è costretto a rapportarsi, per progetti e risorse, con l’ex amico che ha denunciato. Oggi, dunque, che è arrivata l’assoluzione in primo grado, ci chiediamo come possano andare avanti serenamente i rapporti istituzionali tra i due ex amici. Alla luce della sentenza di oggi, il rettore considererà il fatto che è meglio non intasare i tribunali con denunce che potrebbero trasformarsi in boomerang per l’immagine dell’istituzione. Oppure, potrebbe insistere nella battaglia giudiziaria e allora scriveremo ancora nuove puntate della guerra tra ex, che va avanti da tre anni.
Garcin